NAPOLI – No all’inquinamento, sì alla vita: grande partecipazione alla manifestazione che si è tenuta oggi (16 novembre 2013) nel capoluogo campano. Tanti gli “affluenti” che si sono uniti al Fiume in piena che ha invaso le strade di Napoli: gli organizzatori parlano di 100mila partecipanti, mentre le forze dell’ordine di 30mila. Numeri a parte, “l’inondazione” del Fiume in piena è stata un successo. I movimenti che hanno preso parte alla manifestazione contro il biocidio hanno formato un lungo corteo che è partito nel primo pomeriggio da piazza Garibaldi, ha attraversato corso Umberto, piazza Bovio, via Gueglielmo Safelice, via Medina, piazza Municipio ed è terminato sotto il palco, allestito per l’occasione, in piazza Plebiscito. Numerosi i movimenti che si sono uniti al corteo dall’intera Campania, ma anche da altre parti d’Italia. Passeggino Rosso Brindisi, Comitato per l’Agro caleno, Legambiente, Azione Cattolica Italiana di Aversa, la Fiom con il segretario Maurizio Landini, l’Associazione Medici per l’Ambiente: queste sono solo parte delle “gocce” che hanno fatto crescere la portata del Fiume in piena.
Durante la manifestazione si è verificato solo un momento di tensione quando gli organizzatori hanno deciso di allontanare dall’inizio del corteo il gonfalone del Comune di Napoli: i coordinatori hanno voluto che tutti i gonfaloni sfilassero insieme, senza alcuna distinzione e perciò non in testa al serpentone che ha invaso la città; nessuna bandiera politica, inoltre, ha guidato il “fiume”. Si è unito al corteo anche il sindaco Luigi De Magistris, nonostante i consigli di chi gli suggeriva di non esporsi e di mantenere un distacco dalla manifestazione. Non è mancato nemmeno il vicesindaco Tommaso Sodano, così come Nino D’Angelo e l’oncologo Antonio Marfella del Pascale: insomma, proprio tutti hanno ritenuto opportuno prendere parte a un corteo di persone che hanno voglia di vivere, com’era scritto su uno degli infiniti striscioni portati tra le strade napoletane.
Arrivati in piazza Plebiscito, si sono susseguiti diversi interventi, presentati dal giornalista di “Presa Diretta”, Domenico Iannacone: rappresentanti di associazioni e movimenti, ma anche alcune mamme hanno preso la parola per esporre i problemi della propria terra d’origine e per chiedere con fermezza la bonifica delle terre inquinate. Si è fatta sentire anche la voce dell’Agro caleno per affermare il suo “no” alla centrale a biomasse, che dovrebbe nascere accanto alla centrale turbogas di Sparanise. È intervenuto don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano che da anni si batte per la difesa ambientale e ha affermato che la Chiesa campana è con il popolo e con chi ama la propria terra.
Toccante è stato l’intervento di una giovane mamma che ha perso il proprio bambino di soli due anni per un tumore: dietro di lei tante foto di piccoli campani che hanno perso la vita troppo presto.
La speranza dei manifestanti è che la Campania oggi si sia rigenerata grazie al bagno di folla di un vorticoso Fiume in piena, davanti al quale la camorra e il sistema che la sostiene non possono fare a meno di arrestarsi.
Com’è stato detto dall’agguerrita rappresentante di Marcianise, che ha preso la parola sul palco, è ora di dire “basta” allo stato di emergenza, Napoli e tutta la Campania vogliono la normalità.
Red. cro.
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Ecco il video dell’intervento della rappresentante dei comitati dell’Agro caleno a piazza Plebiscito:
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