Crisi idrica, Abbate si difende: siamo stati avvisati in ritardo e il consorzio non si è attivato a dovere

Crisi idrica, Abbate si difende: siamo stati avvisati in ritardo e il consorzio non si è attivato a dovere

BELLONA – Le polemiche dei cittadini, nate dopo l’interruzione del servizio idrico da lunedì fino a giovedì scorso, hanno scosso l’Amministrazione comunale di Bellona, la quale è stata tirata in ballo più volte degli utenti furiosi. Questi ultimi, infatti, avevano accusato il Comune di non aver diffuso alcuna comunicazione, né di essere intervenuto con un sistema sostitutivo decente, come ad esempio l’attivazione di pozzi locali. Il sindaco Filippo Abbate, di fronte a queste accuse, non ci sta e non vuole finire sulla gogna per responsabilità che ritiene non imputabili alla sua compagine istituzionale. Dal suo gruppo facebook, il primo cittadino ha dichiarato: “Per la questione dell’acqua penso che siamo stati avvisati in ritardo e che forse il consorzio non si sia attivato come di dovere…

Farò un esposto in procura…”. Insomma, per la fascia tricolore le responsabilità sono tutte del Consorzio idrico Terra di Lavoro che non sarebbe intervenuto tempestivamente e non avrebbe inoltrato alcuna ulteriore comunicazione al Comune, dopo quella inviata qualche settimana fa che annunciava l’interruzione per lunedì scorso dalle 9.30 alle 13.30. Il sindaco, nel suo post sul social network, rincara la dose: “E sto valutando con l’intera amministrazione la seria possibilità di uscire dal consorzio e gestirci da soli …Tanto qui ci hanno abbandonato…”. Abbate, dopo questa prolungata crisi, sembra ai ferri corti con il consorzio, tanto da annunciare una possibile denuncia e l’uscita dal consorzio pubblico.

Red. pol.  

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