CALVI R. – Domenica 17 novembre 2013 l’Azione Cattolica di Petrulo, presieduta da Giorgio Caricchia, ha organizzato un importante evento. Nella Chiesa di San Nicandro è stata celebrata la Santa Messa in onore della beatificazione di Giuseppe Moscati, avvenuta il 16 novembre 1975, ad opera del pontefice Paolo VI. Ad officiare la Santa Messa il Vescovo della diocesi Teano – Calvi, S.E. Mons. Arturo Aiello e il parroco Don Vittorio Monaco. Giuseppe Moscati, medico, nativo di Benevento visse a Napoli dove si laureò in medicina e diventò primario degli ospedali riuniti, docente universitario e scienziato. Durante la prima guerra mondiale si arruolò come volontario e con il grado di maggiore, assisteva i fanti feriti in prima linea. Il Vescovo nell’omelia ha sottolineato la missione del Medico Santo. Il Moscati vedeva nei suoi pazienti il Cristo sofferente, lo amava e lo serviva in essi. È questo slancio di amore generoso che lo spinse a prodigarsi senza sosta per i sofferenti, a non attendere che i malati andavano a lui, ma a cercarli nei quartieri più poveri ed abbandonati della città, a curarli gratuitamente, anzi, a soccorrerli con i suoi propri guadagni. Il Moscati diventò ben presto l’apostolo di Gesù: senza mai predicare, annunciava, con la sua carità, e con l’abnegazione alla sua professione di medico, il Divino Pastore. Dedicava molte ore alla preghiera e intensificò i suoi incontri con Gesù sacramentato.
Morì in concetto di santità il 12 aprile 1927 all’età di 46 anni. Fu proclamato Santo il 25 ottobre 1987 da Giovanni Paolo II.
Una toccante cerimonia, quella organizzata dall’Azione Cattolica di Petrulo. In una chiesa gremita di persone, alla presenza di medici ed infermieri locali che hanno partecipato all’offertorio commentato e alla lettura delle preghiere dei fedeli, è stato festeggiato uno dei santi più amati dalla comunità calena.
Prima della celebrazione della Santa Messa, Don Vittorio ha ricordato ai fedeli di quanto il popolo caleno è devoto a San Giuseppe Moscati. Il motivo di questa fede così profonda risiede nel primo miracolo del Medico Santo, a beneficiarne fu l’Avv. Raffaele Perrotta, ancora vivente. Nel lontano 1941 appena undicenne, l’Avv. Perrotta, fu colpito da meningite cerebro- spinale meningococcica, malattia che non lasciava speranze, diagnosticata dal prof. D’Amore nell’ospedale di Piedimonte Matese. Aveva già ricevuto l’estrema unzione ed era già pronto l’abito bianco per la sua sepoltura, quando la madre gli mise sotto al cuscino un’immagine del Medico Santo. E avvenne il miracolo. Raffaele guarì improvvisamente fra lo stupore dei medici Di Benedetto e Marrocco che, il giorno dopo, nel visitarlo ne constatarono l’avvenuta guarigione. Un altro segno lo ebbe anche più tardi, quando, il giovane, vide il Santo Medico Moscati che gli lasciò addirittura una ricetta. Dalla perizia calligrafica fu dimostrato che era stata scritta veramente da lui.
Una storia straordinaria quella di cui è stato testimone l’Avv. Perrotta e che ha contribuito a portare il medico Giuseppe Moscati sugli altari. Una storia straordinaria che l’Azione Cattolica di Petrulo e il parroco Don Vittorio hanno voluto ricordare, grazie.
Luciana Antinolfi