CALVI R. – L’affaire Iavazzi diventa sempre più un mistero al Comune di Calvi Risorta o, perlomeno, chi è interessato alla realizzazione del progetto, ha tutto l’interesse a farlo sembrare tale. Diversamente non si spiegherebbe il perché, a svariati mesi dall’annuncio del finanziamento erogato dal Ministero dello Sviluppo economico per la costruzione della centrale a biomasse e della presentazione di una Scia (poi bocciata), tutto sembra tacere. Ci sono impedimenti burocratici, si sta tergiversando per inutili tatticismi politici o qualcuno è a conoscenza di quello che si muove e preferisce stare in silenzio? In ogni caso, il sindaco Antonio Caparco, che tanto stima Iavazzi (tanto da affidargli il servizio di raccolta dei rifiuti) e che si prepara tra qualche mese a una nuova tornata elettorale (pare che sia già all’opera per individuare i candidati della lista che gli permetterebbe di riconfermarsi), dice di non saperne niente. Evidentemente la sua marcatura stretta nei confronti di chiunque si avvicini al Municipio per aver informazioni sul mega affare da 17 milioni di euro, è un semplice modus operandi del suo fare l’amministratore. Atteggiamento che lo ha portato a seguire da vicino la visita in Comune dei Consiglieri Nicola Cipro e Antonello Bonacci, i quali, allarmati dalle voci di possibili lavori nell’area ex Pozzi, hanno presentato una richiesta di accesso agli atti. Nella nota del Consigliere Cipro, che vi riportiamo di seguito, emergono i particolari dell’”incontro” dei due con il primo cittadino:
In virtù delle voci che circolano per l’agro caleno riguardanti l’inizio dei lavori presso l’ex area Pozzi, area in cui si presume si voglia realizzare una Centrale a Biomasse, i Consiglieri Nicola Cipro e Antonello Bonacci si sono recati presso gli Uffici del Comune per accertarsi della faccenda.
L’intento era quello di prendere visione del protocollo informatico per verificare se, a seguito della SCIA, presentata dalla Iavazzi srl, ritenuta inidonea perchè incompleta, fosse stata presentata una ulteriore documentazione per regolarizzare quella precedente.
Alla richiesta verbale fatta al Sindaco, presente presso l’Ufficio protocollo, di fornire chiarimenti in merito, questi risponde: “non so nulla e non mi interessa niente”, anzi aggiungeva: “andate dai Vigili che hanno fatto un sopralluogo!” I Consiglieri, rammaricati, si rivolgono al Comando dei vigili da cui apprendono, (ma non è una novità!!), che non è stato effettuato nessun sopralluogo da parte della Polizia Municipale, gli stessi asserivano che l’ultimo è avvenuto oltre due anni fa.
Quindi ci si chiede: se risponde a verità, su quali basi sono iniziati i lavori? E’ mai possibile che l’ex area Pozzi è ubicata su territorio caleno e il Sindaco, o chi per essi, non è a conoscenza dell’inizio dei lavori? E poi, che affidabilità politica può dare un Sindaco che, alla semplice richiesta di dare spiegazioni, risponde con diniego e indifferenza?
Intanto Cipro e Bonacci presentano una formale richiesta al Comando dei vigili di verificare se realmente si stanno svolgendo i lavori di messa in sicurezza dell’area e se la ditta, esecutrice degli stessi, è in possesso di tutte le autorizzazioni a norma di legge. I Consiglieri rimangono in attesa di essere autorizzati a visionare il protocollo informatico.