PIGNATARO M. – L’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha trasmesso il decreto di destinazione dei beni immobili e dei terreni confiscati, una volta appartenuti al boss Antonio Abbate, al Comune di Pignataro Maggiore. La comunicazione è stata effettuata con una nota del dirigente Maria Rosaria Lagunà lo scorso 18 di novembre. La villa bunker e i fondi, appartenuti al killer del clan dei Casalesi e della cosca Lubrano-Ligato-Abbate, sono stati ufficialmente trasferiti al patrimonio indisponibile dell’Ente di Palazzo Scorpio. I cespiti, per il quale il Comune dovrà comunicare all’Agenzia ogni variazione delle finalità, vengono consegnati nello stato di diritto e di fatto nei quali si trovano.
Alla nota, inviata per conoscenza anche alla Prefettura di Caserta e all’amministratore giudiziario, Rosario Chirico, è allegata anche la comunicazione del direttore dell’agenzia Giuseppe Caruso, il quale ricorda che, secondo quanto stabilito con delibera di Consiglio comunale, i beni saranno destinati a ospitare un centro polifunzionale per attività istituzionali e sociali, come la sede del locale nucleo della Protezione civile, un centro sportivo-ricreativo per bambini, ragazzi e disabili, un centro di accoglienza per donne maltrattate, un asilo nido e orti sociali.
Nella seduta del 22 aprile scorso, infatti, il Consiglio comunale si pronunciò sulla manifestazione di interesse che l’Amministrazione avrebbe dovuto esprimere per l’acquisizione al patrimonio indisponibile dell’ente della villa appartenuta al boss Abbate. La
maggioranza propose di riutilizzare la piscina della villa per attività ludiche e ricreative destinate ai ragazzi che non possono permettersi vacanze estive; l’interno per accogliere attività di vario genere (dalle sale multifunzionali per le associazioni, alle sedi di alcuni uffici che, vista la dislocazione della struttura, sarebbero facilmente raggiungibili con la possibilità di parcheggiare comodamente nella vasta area esterna). Per quanto riguarda i fondi vicini, venne proposta la realizzazione di orti sociali. In quella sede, l’ex assessore Palumbo suggerì di allestire anche un piccolo centro sportivo per bambini disabili. L’opposizione, invece, avanzò la proposta di creare un asilo nido comunale e un centro di prima accoglienza per donne maltrattate. Con il passaggio effettivo dei beni nella disponibilità del Comune, per la realizzazione di questi progetti la palla passa all’Amministrazione comunale e, in particolare, al nuovo vicesindaco Pier Nicola Palumbo, neo delegato ai beni confiscati.
Red.