CAPUA – Già utilizzare delle leggi del ventennio fascista a quasi settant’anni dalla caduta del regime sembra una barzelletta di cattivo gusto, ma utilizzarle per contestare una manifestazione illegale che è stata regolarmente autorizzata dal Comune sembra addirittura paradossale, soprattutto se al tavolo dei relatori ci sono un parlamentare e un Consigliere regionale.
Non sembra brillare per efficacia, infatti, l’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per una manifestazione che si è svolta il 15 giugno a Capua scorso contro il gassificatore fortemente voluto dal sindaco Carmine Antropoli e dal Presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi. Il sostituto procuratore, ritenendo che la manifestazione non fosse stata autorizzata, ha fatto notificare la chiusura delle indagini preliminari per cinque indagati appartenenti al movimento, ai quali è stato contestato l’articolo 18 del Regio Decreto 773/31 “Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza”. Senza entrare nel merito dell’inchiesta, però, secondo quanto hanno spiegato gli stessi No Gas nella conferenza stampa di ieri pomeriggio (5 dicembre), risulta infondata l’accusa, giacché uno degli attivisti (nonché militante del Partito di Rifondazione Comunista), nei giorni precedenti aveva chiesto e ottenuto regolarmente l’autorizzazione dalle autorità comunali (visibile nel seguente video).
La ciliegina sulla torta di questa vicenda kafkiana è la presenza all’assemblea del Consigliere regionale Gennaro Oliviero e dalla Senatrice della Repubblica, Vilma Moronese. Quest’ultima, proprio ieri mattina, ha presentato una interrogazione parlamentare al
Ministro dell’Interno, Angelino Alfano (vedi anche https://www.caleno24ore.it/wordpress/22067/divieto-di-manifestare-contro-la-centrale-a-biomasse-e-il-gassificatore-la-senatrice-vilma-moronese-presenta-una-interrogazione-contro-la-questura-di-caserta.html), nella quale stigmatizza l’atteggiamento della Questura e della Prefettura di Caserta, rispetto alla manifestazione di giugno e a quella organizzata per novembre, quando i militanti del “Comitato per l’Agro Caleno: No Centrale a Biomasse” furono diffidati in massa, insieme ai sindaci che avevano appoggiato l’iniziativa (quello di Pignataro, Raimondo Cuccaro, e quello di Sparanise, Mariano Sorvillo) e alle società di trasporti che avrebbero dovuto portare i manifestanti nel capoluogo per un sit-in davanti alla Prefettura, al fine di chiedere un incontro con il funzionario governativo (Anche le diffide e le foto sono presenti nell’ultima parte del video che avete appena visionato). Al termine della conferenza di ieri, in ogni caso, i rappresentanti del movimento No Gas hanno ribadito di voler andare avanti nell’opposizione al progetto voluto dall’Ente di corso Trieste.
Red. cro.