CALVI R. – La sezione Pd di Calvi Risorta attacca l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Caparco sul “capitolo tasse”:
Caparco & soci ne combinano un’altra delle loro: non potendo più aumentare l’addizionale comunale Irpef, giunta ormai al massimo, colpiscono con un loro provvedimento le fasce della popolazione più deboli.
Cari cittadini, Caparco & soci non si fermano più davanti a niente. Con delibera Consiliare n° 29 del 15 novembre 2013, pur di incassare allo scopo di consentire un maggiore introito per il bilancio comunale per poter garantire il pareggio delle previsioni del bilancio, hanno deliberato: di diminuire il limite di reddito complessivo al di sotto del quale non si applica l’aliquota di compartecipazione, portandolo da € 15.000,00 a € 8.500,00. In parole semplici, prima chi aveva un reddito fino a 15.000,00 € non pagava l’addizionale comunale IRPEF, oggi invece la devono pagare. L’esenzione vale solo per chi percepisce un reddito fino a 8.500,00 €. Un altro “regalo” alle fasce più deboli della popolazione. Una vera vergogna.
Questa decisione, è stata solo l’ultima in ordine di tempo, circa l’aumento dell’aliquota di compartecipazione dell’addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche. Cari cittadini, ora facciamo una breve cronistoria degli aumenti fatti da Caparco & soci in questi anni. L’addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche è stata istituita a decorrere dal 1°gennaio 1999, nel nostro Comune è stata istituita a decorrere dall’esercizio finanziario 2002, l’aliquota di detta addizionale fu determinata nella misura complessiva di 0,2 punti percentuale. Negli anni successivi e per tutto il periodo dell’Amministrazione del Sindaco Giacomo Zacchia non è mai stata aumentata, anzi, nell’anno 2007 l’Amministrazione Zacchia adottò il regolamento comunale per la determinazione dell’aliquota di compartecipazione all’addizionale comunale IRPEF.
Ebbene in quel regolamento, in particolare, l’articolo 4 stabilisce “Ai sensi dell’articolo 1, comma 3 bis, del D. Lgs. 28 settembre 1998, n. 360, ai soggetti passivi, come definiti all’articolo 3 del presente regolamento, che risultano possessori di un reddito complessivo determinato ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, al netto degli oneri deducibili riconosciuti agli stessi fini, uguale o inferiore ad € 15.000,00 non si applica l’aliquota di compartecipazione adottata con la deliberazione di cui all’articolo 2”; tutelando in questo modo proprio le fasce più deboli della popolazione. Si arriva così all’anno 2011, Caparco & soci aumentano l’addizionale di 2 punti percentuali, si passa dallo 0,2% allo 0,4%: in questo modo la raddoppiano. Non contenti nell’anno 2012 la raddoppiano di nuovo: dallo 0,4% l’innalzano allo 0,8%. In pratica in due anni Caparco & soci hanno triplicato l’addizionale comunale IRPEF, portandola al massimo consentito per legge.
Si è arrivati così all’anno 2013, non potendo più aumentare l’aliquota hanno colpito le fasce più deboli, infatti hanno abbassato la fascia di esenzione. Caparco & soci hanno scelto, come nel loro stile, un modo semplice, insipiente e comodo di amministrare. Essi con questa delibera hanno tassato la povertà, non rendendosi conto che per chi percepisce un reddito lordo compreso fra gli 8.500,00 e 15.000,00 € anche un solo euro in meno comporta problemi. Un solo commento ci sentiamo di fare: vergogna!!!