PIGNATARO M. – Il prossimo 14 gennaio 2014 potrebbe avere luogo l’atto finale del primo grado del processo che vede imputati per reati ambientali l’ex sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, e l’ex presidente del Consiglio di amministrazione della Pignataro Patrimonio srl, Giuseppe Vitiello. Il Giudice monocratico del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottor Orazio Rossi, ha stabilito che nella prossima udienza, dopo aver sentito l’ultimo test (il responsabile dell’area territoriale del dipartimento provinciale di Caserta dell’Arpac, Agostino Delle Femmine), le parti dovranno procedere alle conclusioni. Nell’ordine dovrebbero prendere la parola prima il pm d’udienza, poi la parte civile (il Comune di Pignataro Maggiore, costituito in giudizio con l’avvocato Giovanni Merola) e quindi il collegio difensivo, composto dai legali Mauro Iodice (per l’ex primo cittadino) e Gennaro Iannotti (per l’ex presidente del Cda della Pignataro Patrimonio srl).
Magliocca e Vitiello sono accusati di aver violato i comma 1,2 e 4 dell’articolo 256 e il comma 2 dell’articolo 133 del decreto legislativo numero 152 del 2006, con l’aggravante del concorso formale e del reato continuato, art. 81 c.p. Tra l’aprile del 2008 e il febbraio del 2009, nella qualità rispettivamente di primo cittadino e di responsabile della municipalizzata, in pratica, avrebbero fatto sì che la Pignataro Patrimonio (come riscontrato dalle indagini coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica, Silvio Marco Guarriello): esercitasse l’attività di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, senza alcuna iscrizione all’Albo nazionale dei Gestori Ambientali; gestisse illecitamente rifiuti speciali quali fanghi di depurazione e accumulasse rifiuti da frazione organica, carta e cartoni, senza alcun tipo di copertura; non effettuasse mensilmente le analisi sulle acque dei reflui scaricati in violazione del punto 2 dell’autorizzazione allo scarico n. 0184590 del 20/11/2008 rilasciata dalla Provincia di Caserta; scaricasse reflui urbani senza autorizzazione che invadevano il fosso Canale Ferrovia, immissario del Rio Pellegrini che si immette nel canale Agnena Vecchio.
Red. cro.