NAPOLI – Lunedì scorso chi scrive aveva sostenuto l’idea secondo la quale la vittoria azzurra fosse stata principalmente merito del ritorno al goal degli attaccanti azzurri, i quali erano riusciti a sopperire alle disattenzioni di una difesa imbarazzante. Ieri, invece, il peso specifico del reparto offensivo non è bastato a far in modo che il risultato finale fosse positivo proprio a causa della fragilità del reparto difensivo napoletano. Tra i diversi episodi che potremmo citare a sostegno di questa tesi è sufficiente ricordare l’autogoal di Fernandez che riporta i friuliani in partita quando ormai il primo tempo era scaduto. Una cattiva forma fisica e l’impiego di alcuni calciatori, inadeguati a lottare per raggiungere certi obiettivi e non adatti a ricoprire certi ruoli, pregiudicano quanto di buono costruito dal Napoli fino ad ora. Altro discorso va fatto in merito all’integralismo tattico di Benitez che ha contribuito probabilmente a queste serie di risultati negativi. L’insistenza sul 4 2 3 1 è per me positiva perchè finirà (si spera) con il fornire alla rosa una precisa identità, grazie alla quale sarà possibile sopperire anche a “deficienze strutturali”. L’augurio è comunque che la sosta natalizia arrivi al più presto in modo che i nostri possano ritemprarsi e che il Presidente De Laurentiis acquisti quanto meno un centrocampista ed un difensore di alto livello da inserire in pianta stabile nell’undici titolare.
4 2 3 1, appunto, per il Napoli. Le novità sono Rafael in porta, Reveillere, all’esordio, sull’out di sinistra, Dzemaili al posto di Behrami e Pandev al posto dell’infortunato Hamsik. L’Udinese si presenta con un 3 5 1 1 compatto e dinamico, dove Di Natale è sostituito dal giovane Lopez. L’avvio di gara è lento. La mediana friulana ci mette poco a prendere il sopravvento su quella napoletana e sono proprio gli ospiti a rendersi pericolosi per primi. Al 12′ ci prova Bruno Fernandez e al 22′ Pereyra ma entrambi non sono fortunati. Il Napoli in questa fase gestisce palla ma non riesce a rendersi pericoloso. Il primo tiro dei padroni di casa arriva al 24′ con Insigne. Tre minuti dopo è ancora Bruno Fernandez a spaventare il San Paolo ma Rafael è attento. Gli ospiti sembrano avere la gara in pugno ma al 38′ si ritrovano in svantaggio per via del goal di Pandev. Il macedone chiude felicemente un azione di contropiede del Napoli. Passano pochi minuti e il numero 19 realizza la doppietta personale concludendo al meglio un bello spunto personale di Higuain. Siamo al 41′ e i partenopei non dovrebbero fare altro che gestire fino all’intervallo, ma si complicano la partita al 1′ minuto di recupero quando un goffo intervento di Fernandez su azione di calcio d’angolo regala la prima marcatura ai friulani. Il primo tempo si chiude quindi con il risultato di 2 a 1.
Il secondo tempo inizia con l’Udinese in attacco. Gli azzurri si spaventano e indietreggiano. Il più pericolo dei friuliani è Nico Lopez, mentre tra i partenopei è Pandev a rendersi insidioso. Al 50′ la squadra di casa reclama per un fallo in area su Maggio per il quale l’arbitro Gervasoni non ravvisa gli estremi per il rigore. Guidolin manda in campo Maicosuel per aumentare il peso offensivo. Il pareggio arriva però con un tiro dalla distanza che coglie impreparato il giovane Rafael. L’autore della rete è Bruno Fernandez e il minuto è il 70′. La gara si accende e il Napoli ritorna in vantaggio al 72′. Bella azione personale di Higuain trasformata in rete da Dzemaili. Ancora una volta gli azzurri dovrebbero semplicemente amministrare ma non ci riescono. Prima è Maicosuel ad impensierire Rafael e dopo è Basta a trovare il goal del 3 a 3. In seguito ad un calcio d’angolo e ad una colossale difesa della difesa azzurra, l’esterno della squadra ospite riesce a segnare il terzo goal. 80′, risultato sul 3 a 3 e dieci minuti a disposizione per trovare un nuovo vantaggio. Gli attacchi del Napoli sono però confusionari e il risultato non cambia, nemmeno dopo i 4 minuti di recupero. Non il miglior biglietto da visita in vista della fondamentale gara di mercoledì contro l’Arsenal. Ora che i mezzi a disposizione sono questi e la forma non è delle migliori non resta che puntare sull’orgoglio. Si spera che gli azzurri riescano a farlo, almeno fino al 22 dicembre.
Vincenzo Cocozza