NAPOLI – Le lacrime di Gonzalo Higuain sono il perfetto resoconto di questa avventura Champions degli azzurri. Questo perchè quelle lacrime da parte dell’uomo più rappresentativo del Napoli del nuovo corso testimoniano, più di qualsiasi altra cosa, che la squadra ha fatto quello che andava fatto ma, purtroppo, non è bastato. Qualcuno allora potrebbe chiedersi: “andava fatto di più ?” Io risponderei di no perchè ottenere 12 punti nel nostro girone non era cosa semplice. Ci siamo confrontati con Dortmund e Arsenal, due signore squadre, e siamo stati capaci di batterle almeno una volta. Il Marsiglia ha recitato un ruolo da sparring partner e infatti siamo stati capaci di vincere sui francesi entrambe le volte. L’unico aspetto di cui ci possiamo lamentare è quella fragilità difensiva che, a conti fatti, ha pesato in maniera determinante sulla possibilità di accedere agli ottavi. Oggi, tuttavia, sono più portato a guardare il bicchiere mezzo pieno e a rallegrarmi della prova di forza di ieri sera contro la capolista della Premier League che mi fa ben sperare per il prosieguo della stagione.
Le polemiche degli ultimi giorni non hanno effetto su mister Benitez e gli azzurri scendono in campo ancora con il 4 2 3 1. Le novità sono Rafael a porta, perchè Reina non riesce a recuperare, e Dzemaili a centrocampo, al posto di Inler. In difesa fiducia a Fernandez. L’Arsenal si schiera a specchio e Wenger, a sorpresa, manda in campo Rosicky al posto di Ramsey mentre a completare il reparto difensivo inglese è il giovane Gibbs. Pronti via ed Higuain, lanciato a rete, viene fermato per fuorigioco, che in realtà non c’è. Al 3′ arriva la notizia del vantaggio tedesco in terra francese. Si mette male per il Napoli. Gli ospiti gestiscono bene il pallone ma i partenopei sono tonici e presenti. Il primo a provarci per gli azzurri è Pandev ma il suo tiro è debole. Intorno al 15′ giunge la notizia del pari francese che rallegra il San Paolo. L’Arsenal intanto continua a giocare e si rende pericoloso con Giroud, su cui è attento Rafael. Il Napoli ci prova con Callejon ma a rendersi seriamente pericolosi sono Maggio, ben lanciato da Mertens, e Higuain. L’esterno vicentino non riesce a beffere con il pallonetto il portiere avversario Szczesny e il secondo non approfitta di un erroraccio nel rilancio dell’estremo difensore inglese. Si va al riposo sullo 0 a 0 ma rincuorati dal pareggio di Marsiglia che consentirebbe agli azzurri di qualificarsi semplicemente vincendo, senza tener conto della differenza reti (in caso di vittoria tedesca, come poi è stato, bisognava vincere con 3 reti di scarto ieri per scavalcare la squadra di Londra in classifica).
L’avvio di ripresa dei padroni di casa è blando e l’Arsenal ne approfitta per amministrare e rendersi pericoloso in contropiede. Al 56′ Benitez sostituisce Pandev con Insigne. Un minuto dopo splendido suggerimento della mini mezzapunta napoletana che libera Armero davanti al portiere avversario. L’esterno colombiano dimostra tutti i suoi limiti tecnici e, in pratica, regala il pallone a Szczesny. Cresce il Napoli, spinto anche dai tifosi. Al 61′ splendida ripartenza partenopea. Higuain innesca Callejon e il tiro ad incrociare dell’esterno spagnolo esce di poco. Sette minuti dopo occasione per Higuain ma il suo destro è alto. Il goal sembra vicino e arriva al 76′. Cross di Insigne, sponda del Pipita per Callejon che gli restituisce il pallone. L’attaccante argentino è lesto a girarsi e ad insaccare con un preciso diagonale. Esplode il San Paolo e ai Gunners esplodono i nervi. Il capitano Arteta si fa espellere al 78′. A questo punto la partita si addormenta ma il risveglio per i padroni di casa e i loro tifosi è amaro. All’86’arriva la notizia del vantaggio del Dortmund e della conseguente retrocessione in Europa League degli azzurri. Il San Paolo comunque dimostra di aver gradito quanto fatto nella partita e durante il cammino che ha condotto a ieri sera e applaude. In pieno recupero il Napoli realizza anche il 2 a 0. A segnarlo è Callejon con un pregevole pallonetto. Al danno si aggiunge pure la beffa perchè a quel punto sarebbe bastato un solo goal per passare. Peccato. In generale la partita di ieri riconsegna ai partenopei fiducia nei propri mezzi, fermo restando i limiti psicologici e tecnico-tattici più volte sottolineati. L’importante è che la prestazione di ieri non rimanga un eccezione. Deve essere la normalità se il Napoli aspira sul serio a vincere qualcosa. Iniziamo a dimostrarlo già domenica contro l’Inter dell’ex Mazzarri !
Vincenzo Cocozza