BELLONA – È uno scandalo senza fine quello scoperto dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli (pm Francesco Greco, Giovanni Colangelo, Luigi Landolfi, Giovanni Conzo, Annamaria Lucchetta) sull’affidamento diretto degli appalti delle Asl di Caserta a ditte riconducibili al clan dei Casalesi e al clan Belforte di Marcianise. Questa mattina, nell’ambito della seconda parte dell’inchiesta che il 7 novembre portò all’arresto di 13 persone (tra i quali il Consigliere regionale Angelo Polverino), i carabinieri del Reparto operativo del Nucleo Investigativo di Caserta, su ordine del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, hanno dato esecuzione ad altri dieci provvedimenti restrittivi e al sequestro di beni per 30 milioni di euro. Tutte le persone colpite da provvedimento restrittivo sono accusate a vario titolo di intestazione fittizia di beni e società per conto proprio di Angelo Grillo, commesso al fine di agevolare il sodalizio dei Belforte. Tra loro c’è anche una donna di Bellona, Patrizia Marra, intestataria insieme con Andrea Mastroianni (cinquantasettenne di Piana di Monteverna) della Società “ECOSYSTEM 2000 srl”.
Questi i nomi delle persone coinvolte nell’operazione di questa mattina: Angelo Grillo, sessantatreenne già detenuto; Rosa Baffone, ventunenne di Marcianise e moglie di Roberto Grillo, già detenuto; Antonietta De Simone, quarantatreenne donna delle pulizie di Marcianise, ma fittiziamente intestataria della società “Fare L’Ambiente” e della società “Serful”; Domenico Di Carluccio, quarantottenne parcheggiatore all’interno del Big Maxi Cinema di Marcianise, fittiziamente proprietario dell’Istituto di Vigilanza “SILPRES Vigilanza S.r.l.” con sede a Livorno; Carlo Chiaiese, quarantottenne residente a Cecina, fittiziamente intestatario della Società di Vigilanza “FEDELPOL S.r.l.” con sede a Rosignano Marittimo nel livornese; Andrea Mastroianni, cinquantasettenne di Piana di Monteverna, e Patrizia Marra, quarantasettenne di Bellona, entrambi fittiziamente intestatari della Società “ECOSYSTEM 2000 srl” con sede a Caserta, ma in realtà i due sono degli operai addetti alle pulizie; Maria Coronella, quarantenne di San Prisco, fittiziamente intestataria della società “FAUNUS Sas” con sede a Capua, con sede legale allo stesso indirizzo di cui alla Società “CESAP” ricondotta da Angelo Grillo; Anna Lauritano, quarantasettenne convivente di Angelo Grillo residente a Santa Maria Capua Vetere, fittiziamente intestataria della Società “Tutto Campania Srl”; Maria Vincenza Golino, quarantasettenne operaia del settore delle pulizie ma fittiziamente intestataria con Anna Lauritano della Società “Tutto Campania Srl”.
Le indagini, condotte anche con intercettazioni telefoniche e ambientali, riprese video, servizi di osservazione e pedinamenti, nonché riscontri di natura documentale e approfonditi accertamenti patrimoniali. I destinatari della misura cautelare sono gli intestatari di beni mobili e immobili, di società, oltre che di conti correnti bancari individuati su tutto il territorio nazionale e in Lussemburgo: beni sottoposti a provvedimento di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari. Le società sequestrate sono attive in tutta la Penisola e operano sia nel settore della raccolta dei rifiuti sia nel settore della vigilanza grazie all’aggiudicazione di appalti. Tutti i beni e le società hanno sede legale a Caserta, Roma, Livorno, Sassari e in Lussemburgo, per un valore che ammonta a circa 30 milioni di euro. Il giudice ha disposto anche il sequestro di beni immobili in Italia e all’estero (oltre che in Lussemburgo, anche in Svizzera e Kenia) di proprietà di Angelo Grillo.
Red. cro.