CAMIGLIANO – Nel corso del Consiglio Comunale di questo pomeriggio, l’Amministrazione Comunale ha affrontato il problema degli espropri per pubblica utilità effettuati senza inserire nei quadri economici somme congrue ai valori dei terreni. Nel caso in questione si è approvato l’atto transattivo relativamente all’esproprio del terreno per la realizzazione del bocciodromo comunale, procedura che risale al 30/06/1997. Il progetto esecutivo veniva approvato con Delibera di Giunta n° 48 dell’anno 1999 ed il quadro economico prevedeva una somma per esproprio poco superiore ai 20.000 €.
A seguito della sentenza n. 1573/2010 del 16.04.2010, della Corte di Appello di Napoli, il Comune di Camigliano è stato condannato a risarcire i proprietari € 161.263,20, a titolo di indennità di esproprio, rivalutata come esplicitato in motivazione della sentenza; € 17.617,00, a titolo di indennità di occupazione, per il periodo dal 04.08.1999 al 19.02.2004;€37.301,67 atitolo di interessi sulla indennità di esproprio, determinati nella misura legale, a far data dal Decreto di esproprio del 11.02.2004;€5.063,82 atitolo di interessi sulla indennità di occupazione, dalla scadenza di ogni annualità;€ 4.600,00, per spese di lite, ripartite come indicato in premessa, € 3.261,58, per C.T.U. anticipate da parte attorea, per un totale di € 229.045,69. A questa somma dovrebbero aggiungersi ancora gli interessi a tutto il 31/12/2013.
Con l’atto di transazione la parte accetterà la somma totale di € 169.083,47, rinunciando a circa € 45.000,00 di interesse. L’ente provvederà a liquidare la somma di € 28.572,04, attingendo all’avanzo di amministrazione, la restante somma di € 140.511,43 verrà liquidata attraverso l’assunzione di un mutuo con la cassa depositi e prestiti. La copertura delle rate per l’estinzione del debito, è garantita per il 60 % grazie all’estinzione di vecchi mutui e per la restante somma grazie ad una piccola parte dei fondi di investimento.
“Sicuramente questa transazione – ha detto il primo cittadino -, sebbene prevede un risparmio importante rispetto alla sentenza della Corte d’Appello, rappresenta per la collettività un grosso sacrificio, e purtroppo non sarà l’ultimo visto che restano ancora da sistemare altri tre espropri realizzati nel passato con le stesse modalità. Avremmo voluto utilizzare l’avanzo di amministrazione al fine di ottimizzare le attività sociali e culturali della comunità, ma la nostra responsabilità morale nei confronti dei cittadini che ci hanno eletti ci spinge a dare priorità alla stabilità economica dell’ente cercando, soprattutto in questo periodo, di contenere la pressione fiscale”.
Red. pol.