CAMIGLIANO – Tutta la questione legata alla cosiddetta “Terra dei Fuochi” che da una parte ha fatto crescere la consapevolezza di quanto per decenni è accaduto sul suolo della Campania e che dall’altra, se non considerata nella giusta maniera, può provocare grossi danni all’immagine del territorio, sta costringendo anche le pubbliche amministrazioni a muoversi per tutelare la salute dei cittadini e l’economia del territorio. Per questo motivo la Giunta comunale di Camigliano ha stanziato 2500 euro per l’avvio di un protocollo d’intesa con il dipartimento di ingegneria ambientale della Seconda Università degli Studi di Napoli.
Poiché il decreto legge del Governo Letta “in materia di reati ambientali e per la tutela dell’ambiente, della salute e delle produzioni agroalimentari in Campania” viene considerato carente di indicazioni in merito alla copertura dei costi delle misure necessarie, l’esecutivo camiglianese, su proposta del sindaco Vincenzo Cenname, ha approvato la delibera numero 1 dello scorso 2 gennaio avente come oggetto: “Dalla Terra dei Fuochi a Terra di Lavoro – Linee di indirizzo”. L’intento sarebbe quello di certificare in tempi rapidi i terreni agricoli e le falde del territorio. Almeno per il momento, però, i tecnici dell’università potranno effettuare soltanto il monitoraggio della falda freatica (dalla quale proviene l’acqua che va a irrigare i campi), successivamente dovrebbero eseguire un monitoraggio dell’intero territorio comunale.
Red. pol.