Camorra, sequestrati beni per 4 milioni di euro riconducibili al boss Michele Zagaria

Camorra, sequestrati beni per 4 milioni di euro riconducibili al boss Michele Zagaria

CASAPESENNA – Beni per 4 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza del comando provinciale di Napoli in base a un decreto emesso dal pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli diretta dal procuratore aggiunto Federico Cafiero de Rhao. Destinatari del provvedimento un uomo di Casapesenna, fratello di un camorrista ritenuto un esponente di spicco del clan dei Casalesi attualmente rinchiuso in carcere di regime di 41 Bis. L’attivita’ investigativa delle Fiamme gialle e’ durata alcuni mesi al termine dei quali sarebbe stato accertato che i beni sequestrati sarebbero riconducibili al camorrista detenuto ritenuto vicino al boss Michele Zagaria arrestato circa 5 mesi fa proprio a Casapesenna.

Beni intestati formalmente ad Aldo Nobis, che sarebbero pero’ riconducibili al fratello; Nobis e’ stato infatti indagato per intestazione fittizia di beni. I finanzieri guidati dal colonnello Roberto Prosperi hanno posto i sigilli anche alla villa di residenza del quarantaduenne, in via Brescia a Casapesenna (Caserta): un immobile di quattro piani in stile ”scarface” come la maggior parte delle ville costruite da affiliati di spicco del clan, protetto da un sistema di telecamere; nell’abitazione non sono stati rinvenuti covi per latitanti, come accadde per il sequestro operato il 14 marzo scorso della villa di proprieta’ dell’altro affiliato al clan Zagaria Giovanni Garofalo. Nobis, che divide la villa con la moglie, i due figli minorenni e la madre, risulta dipendente di una societa’ di costruzioni di Modena; anche per questo, ai finanzieri che questa mattina sono andati a fargli visita ha detto di non aspettarsi affatto il sequestro. Gli investigatori pero’ da mesi stavano effettuando approfonditi accertamenti patrimoniali a suo carico, in particolare dal giorno successivo alla cattura di Michele Zagaria. Per gli inquirenti comunque Nobis non era del tutto all’oscuro delle indagini, in quanto negli ultimi mesi avrebbe ritirato parecchi contanti dal libretto di deposito; sul punto sono in corso ulteriori accertamenti.

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