CASERTA – Per la ricorrenza della Festa dei Giornalisti (dei quali è patrono San Francesco di Sales che la Chiesa onora il 24 gennaio), un vero e proprio gotha del “mondo dell’informazione” provinciale, regionale e nazionale si è riunito, sabato 25, nella cappella del seminario dove mons. Raffaele Nogaro ha presieduto la concelebrazione eucaristica alla quale ha voluto prender parte anche il sindaco Pio Del Gaudio. Straordinariamente incisiva l’omelia pronunciata come una benefica carezza dal vescovo emerito, indicando ai giornalisti presenti gli alti orizzonti valoriali che dovrebbero sempre ispirare il loro servizio. Al termine della liturgia il presidente dell’Assostampa casertana, Michele De Simone, e il dirigente nazionale dell’Ucsi, Luigi Ferraiuolo, hanno consegnato targhe di merito al vicario diocesano, don Antonio Pasquariello, al decano Geppino De Angelis, e (in memoria) al generoso giornalista sportivo Mario Iannotta recentemente scomparso. A seguire la cerimonia di intitolazione a ricordo del compianto vescovo mons. Pietro Farina ed un gioioso banchetto comunitario. Il pomeriggio tutto dedicato, con la partecipazione del prefetto Carmela Pagano e di altre autorità, alla consegna, nella gremita biblioteca, del prestigioso Premio “Le buone notizie” istituito da Civitas Casertana e già attribuito negli anni scorsi a Rosario Giuè e Giovanni Minoli (2009), Giuseppe De Carli e Franca Zambonini (2010), Stefano De Martis, Carmen Lasorella e Marco Tarquinio (2011), Maria Concetta Mattei, Stefano Maria Paci e Antonio Spadaro (2012), Aldo Cazzullo, Pippo Corigliano, Angelo Scelzo e Sarah Varetto (2013). Quest’anno la Giuria ha assegnato l’ambìto riconoscimento al direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, alla vaticanista Giovanna Chirri (che ha legato il suo nome all’annuncio in latino delle dimissioni di papa Benedetto XVI) e al direttore di Rai-Vaticano, Massimo Milone. In assenza di De Bortoli, imprevedibilmente trattenuto da impegni in India, è giunto a Caserta il vicedirettore del Corrierone, Giangiacomo Schiavi. Prima della consegna del Premio (una pregevole statua bronzea dello scultore don Battista Marello “ispirata al disegno inciso sulla lastra tombale del vescovo Azzone -1287/1310- collocata nel transetto della cattedrale romanica di Caserta Vecchia”), s’è svolto un lungo quanto interessantissimo dibattito affabilmente coordinato dall’esperto factotum Ferraiuolo. Fra i notevoli argomenti affrontati nel corso della discussione l’esordio oltremodo innovativo e perfino disarmante del pontificato bergogliano, le attuali e rilevanti dinamiche del vasto e variegato campo massmediale, le positive peculiarità delle “buone notizie” che davvero meriterebbero spazi maggiori e più adeguate amplificazioni, il profilo possibile di un migliore giornalismo, lo scoop come sfida difficile ma entusiasmante per ogni cronista, gli irrinunciabili canoni cui devono attenersi dilettanti e professionisti dell’informazione. In realtà, si è sviluppata un’autentica lectio magistralis a più voci impreziosita da tantissimi aneddoti raccontati e da illuminanti testimonianze rese da Milone, Chirri e Schiavi che hanno anche puntualmente replicato alle domande poste dal pubblico in sala. Insomma, dagli interventi dei noti ed autorevoli personaggi premiati sono scaturiti di fatto moniti espliciti per chi ancòra s’ostina a “fare del pessimo giornalismo”, incoraggiamenti e dritte per i neofiti della comunicazione e, in buona sostanza, una significativa ricchezza formativa per tutti. Lanciar semi di ottimismo e di speranza corrisponde, in fondo, al percorso scelto e all’obiettivo dominante dell’iniziativa che Civitas casertana con lungimirante saggezza ha intrapreso cinque anni fa e che ormai si colloca fra i migliori appuntamenti culturali che la nostra martoriata terra riesce comunque a dare in un panorama a dimensione nazionale.
Raffaele Raimondo