“Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia”. In occasione della Giornata della Memoria, Caleno24ore prendendo spunto da questa frase di Primo Levi intende ricordare che l’atteggiamento di intolleranza e il mancato rispetto per l’altro, che in quella che Richard Overy chiamò “la guerra dei trent’anni” raggiunse il suo apice, alberga ancora nel mondo contemporaneo, pur avendo cambiato il nome e la faccia delle vittime e dei carnefici. Il ruolo delle classi dirigenti, dell’informazione e degli educatori oggi deve essere quello di non svuotare di significato – celebrando semplicemente questa giornata con paroloni di rito – quello che deve essere il 27 gennaio. Quello che oggi ricordiamo tutti deve essere una tappa di un lavoro costante, finalizzato a scongiurare orrori come quelli messi in atto dai regimi del Novecento. La Giornata della Memoria deve rappresentare uno sprone a prospettare ai più giovani un mondo diverso, stimolandoli a comprendere quello che è avvenuto, per prendere le distanze da atteggiamenti che apparentemente sembrano poco importanti, ma che invece sono campanelli di allarme pericolosi. Noi ricordiamo questo giorno cercando di dare un nostro piccolo contributo ogni giorno dell’anno e oggi con le immagini che suscitano i versi di questa poesia:
Negazione
PENSO alle urla nel campo,
PENSO poi all’improvviso silenzio.
IMMAGINO chi stringeva pugni, pieni di ossa.
IMMAGINO la rabbia e la rassegnazione.
GUARDO uomini uccidere altri uomini,
GUARDO occhi morire mentre GUARDANO.
NEGAZIONE una parola sporca di sangue
NEGAZIONE di chi ancora offende la memoria.
da http://www.poesieracconti.it/poesie/giorno_della_memoria_27_gennaio