BERGAMO – Il peggior Napoli della stagione. Almeno fino ad ora. La speranza ovviamente è che una partita del genere non si ripeta più ma le prestazioni collezionate negli ultimi 20 giorni non lasciano ben sperare. Abulici, a corto di fiato, lontani parenti di quelli di inizio campionato, gli azzurri sembrano essere ormai allo sbando ed è ovvio che in un momento del genere emergano i limiti di una rosa incompleta e incapace di vincere le partite “difficili” mentalmente e quindi ancor prima di scendere in campo. L’umore nero non deve però far dimenticare che siamo ancora a metà campionato, in corsa per la Coppa Italia e per l’Europa League e che abbiamo un terzo posto da salvaguardare. Lasciamo ai famelici e brutali avventori dei bar sport il compito inutile e spiacevole di sparare a zero su chiunque loro ritengano sia il colpevole di tale situazione, sia esso il presidente De Laurentiis, avaro sul mercato e speculatore, oppure mister Benitez, integralista tattico che lancia i nostri allo sbaraglio perchè semplicemente sadico. Si alla critica ma che sia cotruttiva e soprattutto facciamo quadrato intorno al nostro Napoli nel momento più difficile della stagione, intorno ad una squadra cambiata per 6 undicesimi e che adotta un nuovo stile di gioco rispetto a quella degli anni scorsi, che è stata per lungo tempo la stessa negli interpreti e nel modulo.
Don Rafè pensa alla semifinale di Coppa Italia in programma mercoledì 5 ed è conscio di come abbia pesato l’impegno infrasettimanale contro la Lazio e si affida al turn over. Consueto 4 2 3 1 con Reina, Maggio, Albiol, Fernandez, Reveillere, Inler, Dzemaili, Callejon, Pandev, Mertens e Zapata. Colantuono schiera i suoi con il 4 4 1 1. Difesa affidata ai rocciosi Yepes e Stendardo, centrocampo dove Migliaccio e Baselli randellano per lasciare libero l’estro di Bonaventura e attacco caricato sulle spalle dell’ex Denis affiancato dal peperino Maxi Moralez. Pronti via e si capisce subito che i padroni di casa ci tengono parecchio a questa partita. Gli orobici hanno ancora il dente avvelenato in seguito all’eliminazione dalla Coppa Italia e sembrano forsennati. In questo primo tempo la difesa azzurra regge l’urto e per la prima metà della frazione di gioco si vede anche qualche buona trama ma alla fine dei primi 45′ minuti di gioco di concreto ci sarà stato ben poco.
Il secondo tempo, che negli ultimi match aveva sempre sorriso agli azzurri, questa volta si apre come peggio non poteva. Dzemaili sbaglia il disimpegno e consente a Denis di calciare in porta. Il tiro del Tanque non è granchè ma Reina non è impeccabile. Siamo al 46′ e l’Atalanta è in vantaggio. Gli ospiti non accennano a reagire e la scossa prova a fornirla Benitez dalla panchina. Al 60′ Zapata lascia il posto ad Higuain. Dopo pochi minuti Mertens sciupa una buona occasione e Consigli neutralizza un buon tiro del Pipita. La reazione partenopea è tuttavia solo un fuoco di paglia. Sull’ennesimo affondo bergamasco Inler delizia i presenti all’Atleti Azzurri d’Italia con uno splendido assist che Denis non spreca. 65′ ed il 2 a 0 è cosa fatta. Passano cinque minuti ed arriva anche il terzo goal. Al 70′ su gentile concessione di Fernandez, Moralez può tranquillamente calciare a rete e battere Reina per la terza volta. Nel finale, precisamente all’83’, si vede anche Pandev che impegna l’estremo difensore dei padroni di casa Consigli. Il risultato comunque non cambia e il Napoli perde l’occasione di distanziare la Fiorentina e mettere il fiato sul collo alla Roma. Questa brutta sconfitta dovrà essere metabolizzata in fretta perchè comincia ora un tour de force decisivo per la stagione del Napoli al termine del quale potremo davvero iniziare a tirare le somme del primo Ciuccio targato Benitez.
Vincenzo Cocozza