PIGNATARO M. – E’ entrato nel vivo il processo nato dall’inchiesta “Biopower1”, che nell’aprile del 2009 portò all’arresto di 23 persone per tangenti, nell’ambito di un progetto finalizzato alla costruzione di una centrale a biomasse a Pignataro Maggiore, e che vede sottoprocesso anche l’ex vice presidente del Consiglio comunale, Francesco D’Alonzo. Martedì scorso (4 febbraio), davanti alla Seconda sezione penale – collegio B – del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, è proseguito l’esame di uno dei test chiave dell’inchiesta, il Luogotenente della Guardia di Finanza Pietro Di Giovanni. Interrogato dal pubblico ministero, dottor Carlo Fucci, il testimone ha illustrato le indagini effettuate e ha precisato che il procedimento partì a seguito della denuncia presentata dall’allora Consigliere comunale Raimondo Cuccaro, la quale diede impulso alle successive perquisizioni effettuate sia presso la Regione Campania che presso il Comune di Pignataro Maggiore.
Nel corso dell’udienza vi è stato un accordo acquisitivo tra le parti della informativa delle “Fiamme Gialle” e altri documenti. In aula erano presenti il collegio difensivo – composto, tra gli altri, dagli avvocati Giuseppe Stellato, Mauro Iodice, Alfonso Quarto e Alesci – e le parti civili – Anna Gullì per la Regione Campania e Luciano Polizzi per il Comune di Pignataro Maggiore. Alla fine dell’udienza il collegio presieduto dal dottor Alberto Maria Picardi ha rinviato le parti al 27 maggio 2014 per il controesame di Di Giovanni e per l’escussione di altri testimoni.
Red. Cro.