AGRO CALENO – Con il decreto Destinazione Italia del Governo Letta si assicura la possibilità ai grandi inquinatori di non bonificare più nulla, andando a violare il principio comunitario del “chi inquina paga”.
Per la Iavazzi Ambiente con la centrale a biomasse a Calvi Risorta, per la Biopower di Pignataro Maggiore, per la Casertana Recuperi di Sparanise/Calvi e per tutti coloro che hanno compromesso il sistema ambientale nella provincia di Caserta, sta per essere approvato un salvacondotto di mostruosa semplicità.
Se le aziende hanno inquinato prima del 30 aprile del 2007, non vale il principio di responsabilità e, firmando l’ennesimo accordo di programma con il Governo Pd-Pdl, i costi vivi per risanare i territori passeranno direttamente sulle tasse dei cittadini, danneggiati dall’inquinamento stesso.
Sull’altra sponda di questa assurda vicenda, chi ha inquinato – incredibile a credersi, ma è tutto scritto del Decreto – avrà a disposizione un credito d’imposta di ben 70 milioni per costruire nuovi impianti produttivi su siti inquinati.
In parole molto semplici: basta allinearsi alle direttive del Ministero dello Sviluppo Economico (lo stesso che ha concesso qualche mese fa finanziamenti da circa 23 milioni proprio a Iavazzi per costruire la sua centrale a biomasse in un territorio contaminato) per “escludere ogni obbligo di bonifica e riparazione ambientale e far venir meno l’onere reale per tutti i fatti antecedenti all’accordo medesimo”.
Il dato più amaro riguarda la tempistica e la penosa copertura mediatica dell’articolo 4 del decreto Destinazione Italia.
Questo assurdo pacchetto di condono per gli inquinatori, arriva nel giorno in cui sta maturando l’iter istituzionale per contrastare l’emergenza ambientale nella Terra dei Fuochi, ma giunge soprattutto come definizione di un decreto classificato in termini ministeriali con la vergognosa dicitura: “provvedimento volto a favorire la realizzazione delle bonifiche e dei siti di interesse nazionale”.
Peccato che Letta e il Pd non specifichino che la messa in opera di queste bonifiche non ci sarà e quel poco di salvataggio dei territori inquinati, graverà sulla spesa pubblica a carico dei cittadini.
Loro, quelli che in rete e su pochissimi giornali di coraggio vengono definiti ecomafiosi, in realtà stanno per beneficiare di tre cose fondamentali: un condono, della possibilità di non bonificare nulla e, soprattutto, potranno incassare l’ennesimo regalo governativo. Ben 70 milioni di incentivo per fare nuove aziende (quasi tutte non compatibili con i territori dove sorgeranno). Mi chiedo se il Pd territoriale, che tanto lotta e s’impegna contro la calata di questi impianti nocivi, abbia una risposta o una giustificazione all’imbarazzante connivenza del Governo Letta con chi continua ancora a industrializzare con impianti nocivi le nostre terre. Ad accorgersi di questo disgustoso bluff a spese dei cittadini e della loro salute sono stati solo M5S e Verdi.
Salvatore Minieri
cittadino