La campagna elettorale risveglia la vena ambientalista della politica. Anche i vigili urbani si accorgono dei rifiuti

La campagna elettorale risveglia la vena ambientalista della politica. Anche i vigili urbani si accorgono dei rifiuti

CALVI R./SPARANISE – L’inizio anticipato di due delicate campagne elettorali sembra aver dato la scossa su uno dei temi ambientali più spinosi e controversi dell’Agro caleno: la bonifica dell’area ex Pozzi nella zona Asi. Nonostante gli sversamenti di rifiuti tossici a ridosso del perimetro urbano di Sparanise e dell’area archeologica dell’Antica Cales, la politica ha sottaciuto per decenni uno scandalo di immani dimensioni. Quindici anni fa l’allora onorevole Nicola Cosentino presentò una interrogazione parlamentare che denunciava la presenza di amianto nella zona, ma dopo che il caso sancì il deprezzamento dei beni della FonSai e gli “amici” prelevarono i fondi che ospitano la centrale a turbogas, tutto finì nel dimenticatoio.

Il progetto che prevede la costruzione di una centrale a biomasse sul suolo caleno e le proteste dei comitati, che tanto stanno facendo presa sull’opinione pubblica, oggi hanno costretto la politica a ritornare a parlare dell’ex Pozzi e delle palazzine piene di amianto e di fusti inquinanti. Non che sia una brutta notizia. Il fatto che la questione ritorni al centro del dibattito agli albori della campagna elettorale della prossima primavera, d’altra parte, non è un segnale incoraggiante.

In ogni caso, questo paradossale circuito potrebbe dar vita, per una sorta di eterogenesi dei fini, a un ciclo virtuoso e se le operazioni di bonifica sembrano ancora oggi un sogno, il riconoscimento ufficiale e scientifico (attraverso i rilevamenti dell’Arpac) dell’inquinamento in quella zona rappresenta già di per sé una novità importante. I cittadini, però, dall’improvviso dinamismo del Consigliere regionale Angelo Consoli e degli attuali amministratori del Comune di Sparanise si aspettano un impegno costante anche dopo maggio, quando sarà il momento di ripulire l’area e porre fine a uno scandalo ultra decennale. Stesso discorso per la classe politica di Calvi Risorta, dove l’ottusa chiusura del sindaco Antonio Caparco, scalfita soltanto dai provvedimenti giudiziari e prefettizi, non può rappresentare un alibi per la maggioranza consiliare che si costituirà dopo l’imminente tornata elettorale.

Red. pol.

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