SANREMO – Ieri sera è iniziato il Festival di Sanremo 2014. Dopo pochi secondi dal discorso d’apertura diFabio Fazio, si sono sentite delle urla provenire dagli spalti. Due lavoratori di Napoli, denunciando la loro misera condizione lavorativa, dalla balaustra del teatro Ariston, hanno invitato ad interrompere la kermesse e minacciato di gettarsi sulla platea.
Ma sorgono dei dubbi sulla veridicità della situazione. Alcuni sostengono che questa farsa sia stata architettata nei dettagli per neutralizzare un possibile intervento di Beppe Grillo, che aveva preannunciato nei giorni scorsi la sua presenza a Sanremo. Per altri non è da escludere che si è trattata di una messa in scena col solo scopo di fare audience. Tra l’altro, c’è un precedente abbastanza simile che si verificò nel 1984, quando a presentare quella edizione c’era Pippo Baudo, e la situazione fu presto smascherata.
Ma i dubbi sorgono anche per altri motivi. Innanzitutto, come hanno fatto due persone a raggiungere la balaustra del teatro senza essere fermati dall’imponente sistema di sicurezza presente dentro e fuori l’Ariston? La lettera poi, letta soltanto dopo l’esibizione di Ligabue, risulta essere incompleta e priva di qualsiasi fondamento. Si parlava di operai che non ricevevano lo stipendio da ben 18 mesi senza menzionare quale fosse l’azienda interessata, che conta ben 800 dipendenti. Infine, per la cronaca, il biglietto di ingresso a Sanremo si aggira intorno ai 1500 €, una somma che è assolutamente alta e fuori la portata di due operai senza stipendio da più di un anno e mezzo.
I dubbi rimangono. La situazione italiana è difficile e triste, ma a mio parere si è trattata di una messa in scena per far aumentare gli ascolti, sfruttando un programma popolare come Sanremo.
Secondo voi, si è trattata di una protesta vera o di una farsa organizzata?