PIGNATARO M. – Durante l’assemblea civica di ieri (21 febbraio 2014), il sindaco Raimondo Cuccaro e il consigliere di maggioranza Cesare Cuccaro hanno deciso di allontanarsi perché coinvolti nell’argomento da trattare al terzo punto all’ordine del giorno: “terreni gravati da livello a favore del comune di Pignataro Maggiore”. Così il vicesindaco, Pier Nicola Palumbo, ha sostituito il primo cittadino.
Sulla questione è intervenuto l’esponente dell’ opposizione, Gaetano Fucile, che ha annunciato l’arrivo, pochi giorni fa, di un esposto anonimo che faceva riferimento a persone che hanno ottenuto l’affrancamento dei terreni in questione dall’asservimento. Infatti, il consigliere di minoranza sostiene che, dagli atti di alcuni pignataresi proprietari di terreni gravati da “livello”, sarebbe sparita la dicitura “Pignataro Maggiore Ente concedente”. “Queste attestazioni non sono corrette. Se si deve arrivare all’affrancamento, è il consiglio comunale che deve decidere. Gli uffici devono verificare la legittimità delle posizioni”, ha dichiarato Gaetano Fucile.
Nonostante la maggioranza avesse chiesto l’approvazione di un documento che proponeva di demandare al competente ufficio tecnico la decisione sui “livelli”, in modo da verificare ed evitare errori, il consigliere di minoranza Piergiorgio Mazzuoccolo ha chiesto di votare prima il quarto punto all’ordine del giorno. Quest’ultimo riguardava una mozione di costituzione in giudizio dell’Ente comunale a seguito dell’atto di citazione notificato al Comune, proprio riguardo ai “livelli”. I soli voti favorevoli sono stati quelli della minoranza che appena dopo ha ritenuto opportuno allontanarsi dal civico consesso. Dunque, il documento della maggioranza è stato votato favorevolmente solo dalla stessa maggioranza.
Evanescente, dunque, il tentativo di tutti gli schieramenti politici di affrontare e risolvere in modo concreto il discorso dei “livelli” che lo stesso consigliere Fucile ha ritenuto “una questione che altri Comuni hanno risolto in breve tempo”. A Pignataro, invece, la discussione continua già da mesi. E non accenna a concludersi. Chi sente il peso del tempo che scorre e dell’irrisolutezza, però, è solo la comunità colpita da avvisi di pagamento di migliaia di euro.
Red. pol.