La Crimea dichiara l’indipendenza

La Crimea dichiara l’indipendenza

Un cosacco di fronte al parlamento della Crimea a Simferopol, l’11 marzo. (Vadim Ghirda, Ap/Lapresse)

L’11 marzo il parlamento della Repubblica autonoma di Crimea ha adottato una dichiarazione d’indipendenza dall’Ucraina.

Il documento cita a sostegno della sua legittimità la sentenza della Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite del 2010 sull’indipendenza del Kosovo dalla Jugoslavia, “secondo cui la dichiarazione d’indipendenza di una parte di un paese non viola le norme internazionali”.

Secondo un comunicato del parlamento la dichiarazione entrerà in vigore se il referendum del 16 marzo deciderà in favore dell’annessione alla Federazione russa.

Il governo provvisorio ucraino ha definito illegale la dichiarazione, che è stata invece sostenuta dal ministero degli esteri russo. Secondo l’agenzia russa Ria Novosti il parlamento russo esaminerà l’eventuale richiesta di ingresso della Crimea nella Federazione russa il 21 marzo.

Altri aggiornamenti:

  • Il segretario di stato statunitense John Kerry ha rifiutato un incontro con il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, dichiarando che non ci saranno altre trattative se Mosca non accetterà le proposte degli Stati Uniti per mettere fine alla crisi in Ucraina.
  • Il ministro degli esteri francese Laurent Fabius ha dichiarato che i paesi occidentali potrebbero adottare delle sanzioni contro la Russia entro la fine della settimana.
  • Il presidente ucraino Viktor Janukovič, rifugiatosi in Russia e deposto dal parlamento, ha dichiarato in una conferenza stampa a Rostov di essere ancora il capo di stato legittimo e di voler tornare presto a Kiev. Janukovič ha definito illegittime le elezioni presidenziali anticipate in programma il 25 maggio.
  • Il parlamento ucraino ha rivolto un appello agli Stati Uniti e al Regno Unito perché usino tutti i mezzi “diplomatici, politici, economici e militari” per far rispettare il memorandum di Budapest del 1994 che garantisce la tutela dell’integrità territoriale dell’Ucraina in cambio della consegna del suo arsenale nucleare, di cui Washington e Londra sono cofirmatari insieme alla Russia.
  • All’aereoporto di Simferopol, in Crimea, molti voli internazionali sono stati cancellati. I collegamenti con Mosca sono ancora regolarmente in funzione.
  • La Nato ha annunciato che condurrà voli di ricognizione con aerei spia Awacs sulla Romania e sulla Polonia, senza però entrare nello spazio aereo dell’Ucraina.

Fonte: Internazionale 

Andrea De Luca

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