SANTA MARIA CV – Doveva essere messo in libertà in attesa del secondo grado del processo per l’omicidio di Raffaele “Lello” Lubrano – figlio del boss Vincenzo Lubrano e genero del capocosca Lorenzo Nuvoletta – e, invece, è arrivata una nuova misura restrittiva per Giuseppe Misso, quarantaseienne esponente del clan dei casalesi. La Corte di Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, infatti, ha emesso una nuova misura di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti. Il provvedimento è stato notificato, nel pomeriggio di ieri, dai carabinieri del Nucleo Investigativo – Reparto Operativo del Comando Provinciale di Caserta, i quali hanno rinchiuso l’uomo nel carcere circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
Misso, insieme ad altri, con sentenza emessa lo scorso 19 febbraio, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio pluriaggravato dalla premeditazione e dall’art. 7 legge 203/1991, di Lubrano avvenuto a Pignataro Maggiore il 14 novembre del 2002 (leggi anche https://www.caleno24ore.it/wordpress/25105/omicidio-lubrano-condannati-all%E2%80%99ergastolo-vincenzo-schiavone-francesco-bianco-e-giuseppe-misso-assolti-mario-mauro-e-massimo-vitolo.html). Inattesa dell’appello, Misso poteva essere rimesso in libertà, ma considerate le modalità di esecuzione dell’omicidio e la pericolosità dell’uomo, la Procura della Repubblica ha preferito intervenire chiedendo al Tribunale di emettere un nuovo provvedimento.
Red. cro.