VITULAZIO – Il Movimento 5 Stelle Vitulazio inizia la raccolta firme che si farà in più tappe. La prima sarà domenica 30 Marzo dalle ore 10 alle ore13 invia Jardino nei pressi del cimitero.
Si informerà la popolazione delle successive tappe e date.
Non si muove foglia se monnezza o incenerimento non voglia…
Dopo il mancato tentativo della realizzazione dell’inceneritore di capua, sfidando telle le leggi della democrazia e della salute, Vitulazio si avvia verso la nuova frontiera del turismo “funebre”.
Qualche mente brillante, nella coerenza che un inceneritore non abbia ripercussioni sulla salute dei vivi, intravede il nuovo business nei morti.
E’ veramente necessaria una struttura del genere in un contesto che non ha nella propria cultura la pratica della cremazione?
Dalla lettura della delibera emerge una chiara “approssimanzione” nella materia.
Impatto ambientale.
Il forno crematorio è nocivo!!le protesi (di cui anche quelle dentali), medicinali spesso assunti dalle persone ammalate prima di passare a miglior vita, alcune sostanze organiche, con l’elevata combustione sprigionano nell’ambiente sostanze altamente dannose come le diossine e i furani, oltre al problema delle polveri sottili nanometriche.
Si consideri che la struttura sarebbe realizzata all’interno del centro, vicino alle scuole e piazze.
Aspetto psicologico.
In pieno centro avremmo un via-vai di casse mortuarie e cortei, rendendo ulteriormente più pesante un ambiente segnato già dalla crisi.
In un contesto in cui le opere di ordinaria amministrazione (il culmine nella gestione rifiuti), diventano trame ardue di film d’azione stile Mission Impossible, come sarebbe gestita una situazone del genere? ..e come la mettiamo con il filtraggio delle emissioni? Chi controlla cosa?
L’amministrazione sottolinea che ci sarebbero delle entrate al paese:
E’ vero che le uniche entrate siano sempre date dal commercio di morte ed inquinamento?
E la volontà ed il benessere dei cittadini hanno un prezzo?
Alcuni concittadini hanno presentato in passato dei progetti vantaggiosi per il paese sia perchè ecosostenibili e sia perchè avrebbero portato delle entrate alle casse comunali.
Solo per citarne alcuni: l’istallazione di pannelli solari presso la zona “cava”; per la questione “isola ecologica” fù proposto un finanziamento europeo che avrebbe fatto risparmiare il 50% per i costi di realizzazione, (l’amministrazione ha deciso di declinare il supporto europeo ed accedere ad un mutuo bancario).
Risposte? Niente di niente, tutto tace sotto la cenere!
Al massimo: “non ci sono soldi per affrontare le spese iniziali”
Non si bada a spese quando:
le risorse umane del comune si aggirano sui 900.000 euro annui. E, nonostante gli elevati stipendi si preferisce delegare servizi all’esterno.
Solo per fare alcuni esempi si citano:
publiservizi;
gestione del cimitero;
trasporto scolastico;
mensa scolastica.
Non si bada a spese quando:
ci sono sperperi in bollette telefoniche (notizia del giornale ha rilevato una bolletta di 11.600 euro per due bimestri).
Non si bada a spese quando si è pensato di realizzare l’impianto calcistico, di cui cui prevede l’ampliamento delle tribune.
E la necessità di infrastrutture, parchi pubblici, trasporti e vari servizi nei confronti di una popolazione che è aumentata nel tempo?
Ma quando è la monnezza o incenerimento a bussare alle porte ed ecco che la nostra amministrazione non ha due ma mille orecchie e massima disponibilità. Non si bada a spese ed in modo imperterrito si sfidano le leggi della democrazia e della salute.
E in tutto questo, qual’è l’opinione dei cittadini?
Ci vediamo Domenica 30 marzo presso il “cavajuolo”, per la raccolta firme e le proposte dei cittadini.
Si accettano confronti, proposte e soluzioni in coerenza al principio di “Cittadinanza attiva”.
C.S.