PIGNATARO M. – Dopo l’attacco subito dal Partito Democratico, a strettissimo giro il circolo locale di Alleanza Nazionale risponde con un altrettanto duro comunicato:
“Il lupo perde il pelo ma non il vizio.” Con questo proverbio si potrebbe sintetizzare tutta l’essenza del Partito Democratico pignatarese, partito oramai finito e fuori dalla storia locale (oltre che di testa).
Deve essere stata la consapevolezza di essere oramai minoranza nel paese il motivo che ha spinto i locali dirigenti del Pd a strumentalizzare la vicenda giudiziaria di Cosentino per attaccare gratuitamente e volgarmente, ancora una volta, Giorgio Magliocca e il circolo di AN-FdI. Rei, questo traspare dal comunicato inviato sabato sera alle testate giornalistiche, di aver solidarizzato con i cittadini vittime dell’incapacità amministrativa di Cuccaro che ha toccato il fondo con l’ingiustificato aumento della TARES.
Al Pd pignatarese la critica politica innervosisce fino al punto da perdere la lucidità. Per la vicenda Cosentino, infatti, attaccano ingiustamente An ma non si accorgono, o forse è meglio dire che fanno finta di non accorgersi, che si mantengono in vita grazie all’appoggio di uno dei pochi cosentiniani doc di Pignataro a cui hanno affidato una delle più importanti cariche del Comune.
Ma nel Pd pignatarese, si sa, la coerenza è un optional. Come è una costante la codardia. Fanno cenno in modo generico al giornalismo che infanga Pignataro. Quando invece dovrebbero fare nome e cognome di chi li circonda. Ma per fare questo mancano gli attributi.
Perdono, poi, per strada un valore quale quello del garantismo a cui dicono, invece, di ispirarsi. Evidentemente solo a chiacchiere.
Insomma, hanno perso, ancora una volta, l’occasione per stare zitti.
In quel comunicato abbiamo rivisto i volti di questi signorotti che nel maggio del 2011, strumentalizzando ingiuste vicende giudiziarie, offendevano l’onorabilità di persone oneste a cui non hanno mai chiesto scusa, mettendo come gli struzzi, per non dire altro, la testa sotto la sabbia.
La giustizia, anche per i nostri amici, farà il suo corso. E il tempo, anche in questo caso, dimostrerà chi si è affidato a gente onesta o disonesta.
Cuccaro e i suoi amici non facciano la faccia verde dopo aver letto queste ultime parole e, se proprio sentono imbarazzo, si dimettano, perché questa è l’unica cosa che Pignataro si aspetta.