VITULAZIO – Un lettore ci invia una simpatica lettera sulle elezioni, in vista dell’ormai imminente campagna elettorale:
Il termine italiano è voltagabbana, la traduzione paesana e “votagiacchetta” è questo è una persona o meglio individuo che con molta leggerezza cambia facilmente opinione per il proprio interesse personale. Non parliamo di corrente politica e nè di simboli, né di destra , né di sinistra e cosi via; queste cose sono ormai tramontate da tempo. Oggi la politica rimane prettamente un discorso mitologico legato soprattutto alle persone.
Fatta la premessa vediamo meglio chi sono questi esemplari. Una promessa, una carta da 50 euro , una serata in chiacchiere, spesso bastano per trasformare un individuo in “votagiacchetta”. Si passa in un attimo alla sponda opposta, si cambia idolo, parere, opinione. Si rinnega il passato, si dimenticano gli episodi, si dimentica tutto. In breve si passa nella categoria dei traditori, ma attenzione hanno tradito solo se stessi. Perderanno faccia, stima, credibilità e tutto quanto. Continueranno a giustificarsi, a trovare alibi e a sputare quanto più veleno hanno in corpo. Qualcuno lo farà addirittura sul “cavajuolo” sputando a destra e a manca affermando e gridando la sua apoliticità, scrivendo a caratteri cubitali tutto, che è contro corrente, che è al di sopra delle parti e che lui è il GIUSTO. Ma di che si parla? Venduto per meno di una mangiata di maccheroni anche lui!!!. All’improvviso verranno rimosse tutte le tracce dal cavajuolo. Il camorrista di cui hai tanto parlato male adesso è diventato il vero salvatore della patria. Ti accontenterai di salire per qualche minuto sulla giostra, ma al primo campanello scenderai e ripreso a calci in culo. Hai avuto il giocattolo adesso non ti resta che restare buono buono. Rimarrai segregato per timore di confrontarti. Ci vorranno decenni per riprenderti quel minimo di credibilità. Ecco chi è il “votagiacchetta”.
Poi ci sono gli equilibristi: la maggior parte degli elettori. Sono la peggiore categoria. Fanno i disinteressati, ma poi sono i primi a lamentarsi. Sono quelli che nel periodo elettorale hanno paura perfino di andare in chiesa. Qualcuno addirittura prenota un viaggio fuori, altri andranno ospiti da qualche parente lontano dal paese. Hanno paura, solo paura. Evitano tutti i possibili candidati compresi parenti e amici. Non vogliono schierarsi, rimangono in perfetto equilibrio tra liste e candidati, sfuggenti e gentili rimangono gli IGNAVI della situazione. Si comportano come se abitassero in un’altra nazione. Non prenderanno mai una decisione in vita loro, vivranno in modo passivo disposti a subire le decisioni degli altri buone o cattive che esse siano. Sono le stesse persone che lontano le elezioni si lamentano dando la soluzione ad ogni problema. Praticamente non sono nessuno.
Lettera firmata