CALVI R. – Non era un falso allarme, dunque, quello lanciato in tempi non sospetti dai comitati ambientalisti dell’Agro Caleno. Già un anno fa era chiara a tutti l’intenzione della Iavazzi Ambiente di voler costruire una centrale a biomasse nell’area Ex Pozzi e solo i soliti politici alla “Cetto La Qualunque” facevano finta di nulla accusandoci di alimentare inutili allarmismi.
La notizia di questi giorni, infatti, non è tanto la decisione di voler costruire l’impianto – visto il finanziamento di 17milioni di euro già erogato, solo uno sprovveduto poteva non farsi due conti – ma la presentazione del progetto che, a detta dell’Amministrazione di Calvi Risorta, potrà essere finalmente vagliato da tutti in maniera più approfondita.
All’improvviso, un problema fino ad oggi negato, diventa, nelle parole del sindaco di Calvi Risorta Antonio Caparco, una “questione delicata”. Ci chiediamo quindi cosa abbia fatto cambiare idea a Caparco, che dalla primavera del 2013 ha sempre negato la necessità di un incontro pubblico per discutere del progetto Iavazzi e, ora che i tempi sono strettissimi, parla di “pericolo imminente”?
Questo improvviso “risveglio”, sarà effetto della campagna elettorale?
Il confronto che vuole mettere in campo l’amministrazione ci pone però qualche dubbio. Da ciò che scrive nella nota, pare che sia riservato a poche associazioni, quindi un incontro che, per come ci viene presentato, di certo non rappresenterà tutta la popolazione.
In risposta a questa ambigua offerta del sindaco Caparco, pretendiamo ciò che chiediamo da un anno cioè un CONSIGLIO COMUNALE APERTO sulla questione della Centrale a Biomasse, da farsi entro il 6 maggio (prima della conferenza dei servizi), per assicurare un confronto aperto e democratico.
Fin quando IL CONSIGLIO COMUNALE APERTO non sarà concesso, BOICOTTEREMO ogni altro tipo di confronto, perché tutti devono poter intervenire sul tema. Invitiamo quindi tutte le associazioni, gli enti coinvolti, i singoli cittadini e i commercianti a boicottare l’eventuale incontro promosso dal Sindaco Caparco, unendosi alla nostra richiesta di un confronto allargato, democratico;
Non lottiamo da un anno per farci prendere in contropiede da chi finora ha sponsorizzato la Centrale a Biomasse. Non faremo neanche un passo indietro nella lotta, ma andremo avanti senza tregua, staremo col fiato sul collo a chiunque si dimostri, implicitamente o esplicitamente, favorevole a questo impianto inutile e dannoso per la salute e l’ambiente.
Comitato per l’Agro Caleno: No centrale a Biomasse
C.S.