“La Città del Sole” fa ripartire ‘mettici la faccia’ e annuncia la pubblicazione di una memoria pubblica

“La Città del Sole” fa ripartire ‘mettici la faccia’ e annuncia la pubblicazione di una memoria pubblica

PIGNATARO M. – Tempo di novità dall’associazione culturale “La Città del Sole”. Alcuni giorni fa è stato dato il via al secondo ciclo di “Mettici la faccia”, una delle tante originali iniziative messe in campo per la campagna “Diamo una Casa alla Cultura”, avviata nel 2012 e che ha raggiunto oltre 100 fotografie raccolte. Scatta una foto con i gadget della campagna (spille o borse) e inviacela a posta@lacittadelsole.eu oppure sulla pagina facebook. L’iniziativa, che ha riscosso molto successo durante il primo corso, vuole coinvolgere ancora una volta la comunità utilizzando strumenti alternativi. Con l’acquisto dei gadget (spille a 1 euro e borse a 5 euro), con una piccola offerta sarà inoltre possibile contribuire economicamente al sogno di un grande polo culturale per la collettività. Sul sito www.lacittadelsole.eu e sul profilo facebook ufficiale vengono progressivamente archiviate tutte le foto inviate dai partecipanti. La campagna “Diamo una Casa alla Cultura” continuerà tuttavia anche con nuovi eventi a carattere culturale e il collettivo dell’associazione sta lavorando su questo.

Ma in questi mesi “La Città del Sole” ha anche provveduto a portare avanti un progetto di memoria locale che tanta rilevanza ha ricevuto sin dalla pubblicazione del volume “Eccidi Nazisti. Pignataro Maggiore ottobre 1943” nel 2010. Nelle prossime settimane, infatti, è prevista la pubblicazione di un secondo testo dal titolo “Per una Memoria Pubblica – Spunti e riflessioni sugli Eccidi Nazisti di Pignataro Maggiore”. Il volume dev’essere inteso come la continuazione di quella ricerca avviata circa 10 anni fa. “Una memoria pubblica” è ciò che “La Città del Sole” vuole ridare a Pignataro Maggiore, libera da omissioni, opinioni sprezzanti e giustificanti. Una memoria da una parte raccolta dalle testimonianze e dall’altra legittimata da storici, giornalisti e cittadini che ne riconoscono la gravità, oltre che il sacrificio dei martiri.

Commenta con Facebook