Inquinamento area ex Pozzi: Caparco e Sorvillo costretti a ordinare la messa in sicurezza e il ripristino dei luoghi

Inquinamento area ex Pozzi: Caparco e Sorvillo costretti a ordinare la messa in sicurezza e il ripristino dei luoghi

CALVI R. / SPARANISE – Mesi di inchieste giornalistiche e di proteste della popolazione hanno finalmente spinto le istituzioni a intervenire, al fine di operare quella tanto attesa bonifica che l’area ex Pozzi aspetta da almeno trent’anni. Lunedì scorso (12 maggio) e ieri (13 maggio), il sindaco uscente di Sparanise, Mariano Sorvillo, e il suo collega di Calvi Risorta, Antonio Caparco, hanno emesso un’ordinanza sindacale nella quale si ordina al signor Gennaro Stradolini, curatore fallimentare dell’Iplave Vernici, di rimuovere, recuperare, smaltire e mettere in sicurezza i rifiuti pericolosi e l’amianto presente nella zona tra i due comuni dell’Agro caleno. Nonostante lo stesso Stradolini in passato abbia ribadito che la società non ha fondi per operare la bonifica, chiedendo l’intervento degli Enti territoriali, ora il curatore fallimentare sarà costretto a intervenire entro trenta giorni o, eventualmente, potrà presentare ricorso al Tar Campania.

Le ordinanze recepiscono i verbali di sopralluogo dell’Arpac, della stazione dei carabinieri e della Polizia Municipale di Sparanise, nei quali era stato già denunciato tra il mese di gennaio e quello di aprile, il forte livello di inquinamento dell’area. Circostanze che avevano spinto la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere a ordinare il sequestro (leggi qui) di alcuni capannoni ricadenti sul territorio sparanisano, anche se i tecnici dell’Arpac avevano più volte sottolineato la forte e pericolosa presenza di rifiuti nel resto dello spazio ex Pozzi ricadente sia sul territorio di Sparanise che su quello di Calvi Risorta.

Allarmante la nota che i Carabinieri hanno stilato durante il sopralluogo alla ex Pozzi: “aria irrespirabile per il forte e persistente odore di solventi e vernici”. Ma non solo, ecco cosa hanno scritto i militari agli ordini del comandante Pierfrancesco Bardi a pochi giorni dalla pubblicazione di un reportage sulla zona, a firma del giornalista Salvatore Minieri che, accompagnato dal sindaco del Comune di Pignataro Maggiore ( cittadina a pochi chilometri dal letale giacimento di vernici e solventi della ex Pozzi) ha ripreso la fuoriuscita di materiale sospetto a soli 30 centimetri dal terreno nei pressi dei capannoni: ” vi è la presenza di lastre di amianto ormai in polvere, nonché accumuli di buste di spazzatura in sacchi neri chiusi…vi è la presenza sul terreno di interi fusti con all’interno barattoli di vernici e solventi con la scritta Pozzi ormai fuoriusciti  e a contatto con il terreno, mentre all’interno vi sono interi fusti chiusi ormai scoppiati e gonfi, pieni di materiale  e liquido acido, alcuni dei quali si sono riversati sul pavimento”.

All’esterno, come dimostrato nel reportage del giornalista, i cumuli e i rifiuti pericolosi saltano fuori al primo colpo di zappa, sembra quasi che i terreni che fanno da corona alla Pozzi siano saturi di materiale tossico e inquinante.

I carabinieri di Sparanise hanno registrato ovunque la costante presenza di amianto sbriciolato, materiale che svetta nella classifica delle sostanze più cancerogene in assoluto.

Strano che il sindaco di Calvi Risorta, Antonio Caparco e tanti altri amministratori degli anni passati non si siano accorti di tanto pericolo a pochi passi dalle abitazioni e che, soprattutto, abbiano atteso un documento della stazione Carabinieri di Sparanise per intimare al curatore fallimentare della Pozzi, Gennaro Stradolini, di provvedere alla messa in sicurezza di un’area tra le più pericolose in Campania. Nemmeno l’ex sindaco Giacomo Zacchia, per anni nel CdA dell’Asi, pare si fosse accorto di una situazione così pericolosa per la sicurezza sanitaria collettiva.

Sentito sulla svolta che potrebbe aver intrapreso il destino di quelle zone, il giornalista Minieri ha dichiarato:”Nelle nostre zone basterebbe veramente poco per far emergere scandali come questi. Nel mio caso e quello di Cuccaro, è bastata una zappa e un pizzico di buona volontà”.

Ecco le ordinanze dei sindaci di Calvi e Sparanise:

Documento – Ordinanza_Sindacale_Calvi Risorta

Documento – Ordinanza Sindacale  Sparanise

Commenta con Facebook