VITULAZIO – Il candidato al Consiglio comunale per la lista “Unità e Democrazia per Vitulazio”, Arcangelo Ciriello, risponde alle accuse ricevute in queste ore:
Perdonatemi se mi permetto di intervenire direttamente. Non rispondo alle offese personali che qualcuno ha inteso rivolgermi. E’ segno che il mio intervento sul forno crematorio e sul Femina Sexy Night è stato efficace. Mi pare però che non si possa non rispondere ad alcuni commenti di quanti pretendono di giustificare ogni scempiaggine e ogni ingiustizia, spacciandole come libertà e come bene. Sì, sono cattolico o almeno cerco di esserlo, ne sono orgoglioso. Difendo i valori della mia fede, ma per un caso come il “Femina” basterebbe il buon senso, la ragione, che come insegnava un certo Papa di recente proclamato santo, ben si sposa con la Fede. Il nocciolo di simile modo di ragionare mi pare una autentica follia: poiché c’è il male, allora è giusto che le cose peggiorino; anzi un certo di tipo di stile di vita distorto, sarebbe un bene proprio perché in questo momento storico è particolarmente diffuso. Se da un cinquantennio sono diffusi comportamenti e stili di vita disdicevoli, ciò non vuol dire che per ciò solo sia positivo. Se nel Sud (e da anni purtroppo al Nord) esiste ed è radicata la mafia, ciò non vuol dire che sia cosa buona. Se una legge è in vigore, non per questo necessariamente è una buona legge (se è ingiusta, essa deve considerarsi un arbitrio). Se è diffusa la pornografia o se ci sono prostitute per strada, schiave spesso dei clan camorristici, non significa che noi dobbiamo consentire che le cose peggiorino. La pornografia, anche secondo psichiatri atei implica una visione deviante della persona, del corpo, delle relazioni umane. Una psicologa a proposito del “Femina” ha detto una frase che mi è rimasta impressa: “Fate in modo che non apra, è una vera e propria fabbrica cancerogena”. Non sono uno specialista, ma qualcuno molto più competente di me, dopo aver letto commenti così (permettetemi la battuta) osceni, ha semplicemente detto che può parlare così chi non ha mai avuto a che fare con il disagio giovanile e con i problemi personali, relazionali etc., dovuti alla sovraesposizione alla pornografia. Qualcun altro, scomodando ragionamenti filosofici, mi ha detto che una simile impostazione è quella tipica della “dittatura del relativismo culturale”. Un avvocato mi ha detto che un simile modo di ragionare è tipico degli adepti di logge massoniche e lobby similari. Mi è piaciuto confrontarmi su questo tema con più di un amico, perché tutto può essere utile anche per il mio arricchimento umano e culturale. Io lo sapete mi considero molto più “terra terra”, ma vi dico: potrete anche essere contenti che i vostri figli, mogli, nipoti, amici, colleghi frequentino un locale a luci rosse, o siano dipendenti da pornografia. Siete liberi di farlo anche voi. Dovrete però un giorno con onestà (e dimostrando con dati concreti alla mano) e guardandomi negli occhi dirmi se coloro che frequentano simili locali vivono simili contesti sono in grado poi di vivere realmente una condizione da cittadini responsabili, lavoratori diligenti, sposi fedeli e amorevoli con il proprio coniuge, genitori realmente capaci di educare i propri figli. A quanto pare a smentirvi non è il “bigottismo” ma la ragione, la scienza psicologica, le statistiche, il buon senso. Se poi personaggi come Cuccari e compagnia bella sono favorevoli ai locali a luci rosse (sito nel locale riferibile all’imprenditore Verazzo suo amico), per coerenza, dovrebbero essere loro poi a non cercare voti o non giustificarsi col mondo cattolico, con le associazioni cittadine e con le autorità religiose.
Arcangelo Ciriello (candidato alla carica di Consigliere Comunale con lista “Unità e Democrazia per Vitulazio” con Raffaele Russo Sindaco)