PASTORANO – Secondo molti addetti ai lavori la sua stella politica era ormai in declino e, invece, come un’araba fenice, Giovanni Diana è risorto dalle sue ceneri. Dopo cinque anni di amministrazione comunale logoranti per la sua maggioranza e che hanno portato ad una clamorosa spaccatura proprio alla vigilia delle elezioni, infatti, in molti davano per spacciato l’Ispettore di polizia, accusato – tra le altre cose – di aver stretto un nuovo patto politico con quello che ad un certo punto pareva essere diventato il suo più ostico avversario: Vincenzo Russo. Il rinnovato ticket elettorale, invece, ha funzionato portando la riaffermazione del primo cittadino uscente e al maiuscolo risultato – in termini di preferenze – per l’ex vicesindaco (274 voti). Nella lista numero 3 “Pastorano Bene Comune”, non solo hanno ottenuto la fiducia degli elettori i due ex nemici, ma anche tutti i consiglieri uscenti (Morra, Di Nuzzo e Taddeo).

Non ha funzionato, d’altra parte, il progetto elettorale dei “fuoriusciti” Vincenzo Capezzuto, Nicola Bonaccio e Nicola Ambrosino, che con la lista numero 2 “Tradizione e Sviluppo per Pastorano”, sono andati molto vicino alla vittoria con uno scarto di poco superiore ai sessanta voti e con numeri importanti per i due candidati consiglieri, i quali hanno raccolto rispettivamente 164 e 121 preferenze. La lista capeggiata dall’ex assessore ai lavori pubblici non raggiunge il trionfo cittadino, ma riesce a tenere a debita distanza l’agguerritissimo gruppo della lista numero 1 “Il Paese che vorrei”, guidato dal professor Arcangelo Cuccaro. Nonostante le vicissitudini (la defezione di uno dei candidati) e la presenza di ben quattro giovani alla prima esperienza, infatti, ha sfiorato i quattrocento voti e ha ottenuto un seggio in Consiglio comunale. Sulle righe i risultati di Gaetano Di Gaetano (100 preferenze) e di Pasquale Pellecchia (88 preferenze).