CALVI R. – Grande giornata quella che ha visto lo scorso giovedì la nuova amministrazione calena, subentrata a quella di Antonio Caparco (sponsor per eccellenza dell’impianto di Iavazzi) dare un primo segno di discontinuità rispetto all’installazione di un nuovo impianto sul territorio dell’Agro Caleno in area ex-Pozzi.
Un consiglio comunale aperto richiesto a gran voce dalla popolazione ormai da un anno, lasso di tempo nel quale la lotta a difesa del territorio ha messo in campo vere e proprie azioni di resistenza popolare per mandare segnali chiari alla controparte, facendo capire chiaramente che anche con sindaci sceriffi, imprenditoria locale collusa e tutto lo scenario di degrado e corruttela a tutti noto, le comunità hanno una forza decisionale inarrestabile.
Tante le persone accorse, liberi cittadini, giornalisti, mamme, figli, uomini e donne di ogni età più i Sindaci del circondario, come Pignataro Maggiore, Sparanise, Camigliano (che già hanno espresso la loro contrarietà con delibera), Giano Vetusto e il vicesindaco di Francolise.
Insomma un fronte ampissimo di opposizione che ha trovato ieri un occasione per tracciare le linee per le prossime mosse. Sicuramente tanti interventi necessitano di trovare riscontro nei fatti, ma sarà la popolazione a vigilare affinché tali impegni siano portati avanti.
Tra i tanti ospiti era presente anche il neo assessore provinciale all’ambiente (il terzo che si avvicenda) Giuseppe Rocco il quale, essendo espressione politica della giunta guidata da Mimì Zinzi, è stato contestato sia sulla questione Biomasse che su quella del Gassificatore di Capua (impianto inutile e dannoso sul quale il Presidente della Provincia batte oramai da anni), facendogli capire che le popolazioni di Terra di Lavoro di certo non si lasciano trovare impreparate ed anzi hanno smesso di credere alle semplici belle parole visti i troppi danni subiti dai carnefici con il sorriso sulle labbra, dispensatori di promesse di ogni tipo.
Dopo l’intervento del Comitato, puntuale sia nell’analisi tecnica che nel ribadire la determinazione popolare a proseguire la battaglia senza cedere il passo, abbiamo messo agli atti non solo la proposta di delibera popolare ma anche alcune richieste abbracciate ampiamente da altri interventi e dagli stessi sindaci:
– All’amministrazione di Calvi Risorta, di farsi carico di convocare con urgenza un incontro, entro e non oltre giovedì 24 luglio, con i Sindaci dei Comuni limitrofi e con il Comitato per l’ Agro Caleno: No centrale a biomasse, dove discutere la possibilità di commissionare, ad un esperto di livello nazionale, la realizzazione di una relazione tecnico-scientifica, sul progetto della centrale a biomasse.
– Di dare, congiuntamente alle altre Amministrazioni Comunali dell’ Agro Caleno, incarico da uno studio legale, specializzato in diritto amministrativo e ambientale, al fine di vagliare ogni aspetto legato alle procedure autorizzative ed eventuali violazioni normative.
– Di farsi carico di richiedere un incontro in Regione Campania, tra il Comitato, i Sindaci dei Comuni dell’ Agro caleno, il Presidente Caldoro e l’ assessore regionale all’ ambiente Giovanni Romano.
È ovvio che la delibera popolare non è la vittoria definitiva ma sicuramente un tassello in più per il fronte contrario, sapendo bene che la partita è ancora tutta da giocare sia in conferenza dei servizi ma, soprattutto, sui nostri territori. Sarà qui infatti che, come comunità, saremo vigili e pronti ad impedire l’arrivo di Iavazzi con tutti i mezzi possibili, anche con i nostri stessi corpi.
Rilanciamo la lotta senza se e senza ma.
La nostra non è speranza ma determinazione
Comunicato stampa, venerdì 11 luglio 2014
Comitato per l’Agro Caleno : No centrale a Biomasse