PIGNATARO M. – Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli ha convalidato il fermo per tre delle cinque persone accusate di tentata estorsione con l’aggravante mafiosa, emesso giovedì scorso dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, dottor Antonio D’Amato (leggi qui). Il provvedimento, dopo il vaglio del Gip, infatti, resta valido per Vincenzo Sellitto, Antonio Cuccari e Luigi Messuri, mentre sarebbero state scarcerate Maria Giuseppa Lubrano e Felicia Ligato, rispettivamente moglie e figlia del boss del clan Lubrano – Ligato, Antonio Raffaele Ligato.
Dei tre uomini raggiunti dal provvedimento della Procura antimafia, soltanto per uno non è stato eseguito il fermo. Si tratta di Messuri, il quale al momento resta irreperibile. In queste ore i carabinieri della Compagnia di Capua stanno effettuando controlli a tappeto e perquisizioni per stanarlo. Sono state anche ascoltate diverse persone che potrebbero fornire elementi utili a rintracciare l’uomo. Quest’ultimo sarebbe uno degli emissari che, per conto del clan, avrebbe detto a uno degli imprenditori, puntandogli la pistola in faccia, che si doveva presentare dalla Lubrano a ‘mettersi d’accordo sulle modalità di pagamento’. La mandante di quel raid, secondo l’accusa, sarebbe Felicia Ligato, la quale avrebbe sollecitato il ‘quinto uomo’ a risolvere la questione specificando che “Le cose erano tornate come venti anni prima” quando i Ligato spadroneggiavano a Pignataro.
Tale ricostruzione, però, non sarebbe servita alla Procura al fine di convincere il Gip a convalidare il fermo per le due donne.
Red.