PIGNATARO M. – I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Capua hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Vincenzo Sellitto, ventiseienne di Pignataro Maggiore, e di Antonio Cuccari, quarantaseienne di Pastorano. Il provvedimento, eseguito questa mattina (21 agosto), è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli.
Per entrambi, riconducibili al clan camorristico “Ligato- Lubrano” e indirettamente a quello dei “Casalesi”, l’accusa è di tentata estorsione in concorso con l’aggravante mafiosa. I due, infatti, avrebbero tentato di estorcere soldi (attraverso violenze e minacce) a tre diversi imprenditori operanti nell’Agro caleno, tutte vittime di varie richieste estorsive da parte degli indagati.
Il provvedimento restrittivo è stato notificato nel carcere circondariale di Santa Maria Capua Vetere, dove Sellitto e Cuccari sono rinchiusi dallo scorso 7 Agosto allorché, per gli stessi reati, fu emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli un fermo dal sostituto procuratore Antonio D’Amato.
In quell’occasione, furono fermati insieme a Maria Giuseppa Lubrano (moglie del boss Antonio Raffaele Ligato e sorella del defunto boss Vincenzo Lubrano) e Felicita Ligato (figlia della Lubrano), le quali furono scarcerate poco dopo a causa della mancata convalida da parte del Gip del decreto di fermo emesso dal pm. Del presunto gruppo di estorsori faceva parte anche Luigi Messuri, il quale, però, dal giorno dell’arresto si è reso irreperibile.
Red. Cro.