PIGNATARO M. – L’Ice Bucket Challenge, la sfida della doccia ghiacciata per promuovere la raccolta fondi contro la Sla, dopo aver spopolato sul web con l’esibizione di vip e politici statunitensi, è sbarcata in Italia con lo show del Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Matteo Renzi, e di tanti altri artisti. La campagna, da ieri sera (23 agosto), è arrivata ufficialmente anche a Pignataro Maggiore, con il carico di polemiche che la sta accompagnando nella Penisola. In molti, infatti, hanno eccepito che, nonostante i litri d’acqua ghiacciata versati, la campagna avrebbe fruttato appena 33 mila euro, rispetto ai 42 milioni donati negli Usa.
A Pignataro la campagna è stata inaugurata dal sindacalista Giorgio Borrelli, il quale è stato filmato a Monteoliveto dove, dopo essersi beccato la doccia fredda, ha nominato i vertici del Comune di Pignataro Maggiore e i presidenti della Pro Loco “Pinetarium” e dell’associazione culturale Amici della Musica. Poco dopo, ha postato questo messaggio sulla sua pagina facebook: “La SLA è un male terribile: partecipiamo a tutte le iniziative a sostegno della ricerca scientifica tesa a debellare questa malattia. I Gavettoni siano una catena di solidarietà e di impegno civile e di partecipazione e non un atto goliardico fine a se stessi. Facciamo camminare la rete della solidarietà. Stasera dopo il Gavettone a cui mi sono sottoposto ho nominato cinque personalità di Pignataro . che coinvolgo in questa gara di solidarietà e di impegno civile. Essi sono: Il Sindaco Raimondo Cuccaro, l’Assessore Giorgio Vito, l’Assessore Ilaria Bovenzi, il Presidente della PRO-LOCO Giorgio D’Angelo, il Presidente degli Amici della Musica Giuseppe Rotoli”.
Il video “promozionale” ha fatto rapidamente il giro del web e delle pagine locali, provocando la reazione di chi giudica la campagna un misto fra beneficenza e vanità, e per altri puro intrattenimento. Il giornalista Salvatore Minieri è tra i primi che ha voluto stigmatizzate l’ostentazione di questa campagna giunta anche nell’Agro caleno: ”Ho avuto in famiglia una persona affetta da malattia degenerativa e certo non l’abbiamo curata con le buffonate e le secchiate d’acqua. È disgustoso vedere persone strumentalizzare la sofferenza delle persone per la politichetta nazionale o locale, da Renzi in giù. Mi verrebbe da dire che, oltre alla Sla, andrebbe curata anche la malattia di protagonismo di qualcuno. Il mio, più che una critica, vuole essere un appello alla serietà: facciamo le donazioni senza rendere tutto uno spettacolo. Consiglierei a Giorgio Borrelli, come al sindaco e a tutti gli assessori di donare un mese di indennità o di emolumento alla ricerca. Un esempio del genere farebbe sicuramente più presa di un secchio d’acqua”.
Red.