SAN FELICE A CANCELLO – I nostri pochi ma affezionati lettori sanno bene che noi di “Pignataro Maggiore News” siamo ragazzi curiosi. Nessuna meraviglia, quindi, da parte loro se adesso vengono a sapere che – spinti dalla curiosità – siamo andati a dare un’occhiata su quello che succede nel palazzo del potere del Comune di San Felice a Cancello, dopo che avevamo letto su quotidiani cartacei e testate giornalistiche online la notizia di perquisizioni dei carabinieri della Compagnia di Maddaloni e di dichiarazioni del sindaco, dottor Pasquale De Lucia, che al contrario rassicurava sull’assoluta trasparenza e correttezza del proprio operato politico-amministrativo. Seguiremo gli sviluppi futuri, naturalmente.
Quello che desideriamo invece raccontare ai nostri affezionati lettori è relativo a una vicenda che non c’entra nulla – né per i fatti né per i personaggi che andremo tra poco a citare – con le inchieste della magistratura e con le conseguenti suddette perquisizioni delle forze dell’ordine al Comune di San Felice a Cancello. Si tratta di una vicenda, quella da noi scoperta, che si svolge nel triangolo San Felice a Cancello-Pignataro Maggiore-Casapesenna. Ecco come l’abbiamo ricostruita.
Il sindaco di San Felice a Cancello, dottor Pasquale De Lucia, nella sua attività amministrativa ha ritenuto di non poter fare a meno di costituire un “Ufficio di Staff” (come da deliberazione di Giunta comunale numero 61 del 2 luglio 2013) del quale fa parte, a titolo gratuito e quale persona di sua fiducia, pertanto da presumere irrinunciabile, l’architetto Mario Diana, nato nel 1964 a San Cipriano d’Aversa e residente a Casapesenna. Con decreto protocollo numero 9313 del 1° ottobre 2013, pertanto, il sindaco di San Felice a Cancello ha deciso di confermare Mario Diana nell’“Ufficio di Staff”, essendosi già avvalso della evidentemente apprezzata collaborazione dell’architetto “in particolare in materia di programmazione e progettazione, in coerenza con il programma dell’Amministrazione”. Pubblichiamo in coda a questo articolo l’appena citato decreto del sindaco di San Felice a Cancello. Decreto che contiene un errore riguardante la data di nascita dell’architetto Mario Diana, che in realtà è nato il 20 gennaio 1964, non il “21” gennaio 1964, come tra poco si vedrà. Pubblichiamo anche un altro documento del Comune di San Felice a Cancello, la determinazione di liquidazione numero 81 del 2 luglio 2014 a firma del funzionario responsabile dell’“Ufficio tecnico-Settore V”, architetto Felice Auriemma, avente ad oggetto: “Lavori di realizzazione del sub-comparto 1 Area industriale – zona ‘D’ – PIP località Ischitella. Liquidazione acconto competenze tecniche”. Si tratta di una determinazione registrata al numero 251 del registro generale del 3 luglio 2014 con la quale viene liquidata in acconto per competenze tecniche al professionista incaricato la somma di complessivi 16.177,20 Euro. Il professionista incaricato, manco a dirlo, è l’architetto Mario Diana, questa volta indicato con la data di nascita esatta (20 gennaio 1964) e il relativo codice fiscale che toglie ogni dubbio al fatto che si tratta della stessa persona che presta gratuitamente la sua opera nell’Ufficio di Staff del sindaco Pasquale De Lucia e, intanto, facendosi come è ovvio regolarmente retribuire, riceve incarichi dall’Ufficio tecnico del Comune di San Felice a Cancello e quanto gli è dovuto – nell’ambito di una diversa collaborazione con un’impresa privata, la “Opus Med srl” – a seguito di un contratto di associazione di partecipazione del 25 ottobre 2004. Pubblichiamo, sempre in coda a questo articolo, l’appena citato contratto e la visura storica di “Opus Med srl”, la società a responsabilità limitata con sede legale in Casapesenna costituita il 5 ottobre 2004, il cui amministratore unico è il geometra Antonio Fontana, socio unico detentore dell’intero pacchetto delle quote che ammontano a diecimila Euro. L’impresa edile “Opus Med srl” – il cui direttore tecnico è il più volte citato architetto Mario Diana – è a ragion veduta frutto dell’entusiasmo giovanile del suo unico socio Antonio Fontana, nato a Napoli il 5 luglio 1986 e residente a Casapesenna, imprenditore che all’epoca della costituzione della società, nel 2004, aveva da poco compiuto 18 anni.
Attenzione alle date. L’imprenditore Antonio Fontana costituisce la “Opus Med srl” il 5 ottobre 2004, per poi iscriverla nel registro delle imprese della Camera di Commercio di Caserta il 14 ottobre 2004; il successivo 25 ottobre 2004 nomina responsabile tecnico l’architetto Mario Diana e per di più firma con lui un contratto di associazione di partecipazione; dopo altri due giorni – a nostro avviso con grande sprezzo del pericolo – acquista un’impresa edile con sede legale in Pignataro Maggiore, via Vittorio Veneto, 5. A questo punto – riflettendo su quel famoso e famigerato indirizzo – i nostri pochi ma affezionati lettori pignataresi avranno fatto un salto sulla sedia, davanti al loro arroventato computer. Sorpresa più che comprensibile: la “Opus Med srl” dell’imprenditore diciottenne Antonio Fontana da Casapesenna, infatti, con l’intenzione di avviare nel migliore dei modi l’attività edilizia, decide all’epoca di acquistare proprio la “CO. GE. – Costruzioni generali di Lubrano Raffaele & C. Sas” che apparteneva – come attesta senza ombra di dubbio la ragione sociale – al boss mafioso Raffaele Lubrano detto Lello, ucciso meno di due anni prima, il 14 novembre 2002 a Pignataro Maggiore, in un plateale agguato dei “clan dei casalesi” nell’ambito di un regolamento di conti tra bande criminali. Pubblichiamo, infine, l’atto notarile di cessione di azienda siglato tra Antonio Fontana e Rosa Nuvoletta, vedova di Lello Lubrano e figlia del defunto Lorenzo Nuvoletta, il capomafia di Marano di Napoli alleato di ferro – come i Lubrano – dei “corleonesi” di Luciano Liggio e Totò Riina.
Fin qui le notizie da noi acquisite, cari lettori. Non vorremmo però – con la nostra inarrestabile e per noi pericolosa curiosità – aver creato qualche ulteriore problema al sindaco di San Felice a Cancello (dove a seguito delle suddette perquisizioni la polemica politica è infuocata) che – incolpevole e inconsapevole – si è trovato a nominare nel proprio staff un architetto (Mario Diana, pure lui assolutamente non responsabile di alcun reato nel caso, come del resto l’imprenditore della “Opus Med srl” Antonio Fontana) il quale riveste contemporaneamente la carica di responsabile tecnico dell’impresa edile che ha beneficiato della cessione di un’azienda appartenente a una potente e sanguinaria cosca mafiosa (Lubrano-Nuvoletta) alleata di “Cosa Nostra”.
E’ tutto, per ora. Siamo curiosi di conoscere l’effetto che fa nella polemica politica a San Felice a Cancello.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it