PIGNATARO M. – L’azione politica del Pd a rimorchio dell’opposizione di destra non è sfuggita a militanti e dirigenti Dem, i quali stigmatizzano l’atteggiamento “rinunciatario” del partito. Tra questi c’e’ Carmine D’Errico, dirigente a tempo pieno prima di partire per la Germania. “In provincia di Caserta e nell’Agro Caleno la sinistra democratica non ha mosso un progetto né investimento negli ultimi trent’anni”. Dopo l’oggettiva premessa, arriva l’affondo: “…il ‘Laboratorio Democratico dell’Agro Caleno’ è l’unica strada. Ma senza nessuno che investa direttamente nell’iniziativa, sarà un ulteriore contenitore di buoni propositi destinato a seccarsi”. Il monito di D’Errico parte anche dalle considerazioni su quello che sta avvenendo a destra: “Non resta che guardare con interesse privilegiato il progetto portato avanti da Baldassarre Borrelli che con grande tenacia sta offrendo almeno uno spunto di base, una pietra angolare, dalla quale far ripartire almeno un progetto nell’ambito di una comunità. Trovo questo un esempio di come la famigerata e villipendiata “destra” stia valutando competenze, capacità, meritocrazia e tenacia contro il modo sempre opaco di proseguire nel vuoto di un centrosinistra casertano che ha esaurito oramai da troppo tempo la sua forza”. Insomma, l’ennesima conferma che anche il “fenomeno Renzi” non è servito a rivitalizzare il Pd dell’Agro caleno. Non a caso, da qualche tempo, a chiedere un cambiamento di rotta sono sempre più i militanti e i dirigenti di un partito molto spesso schiavo di personalismi e di protagonismo fine a se stesso.
Red. pol.