CAPUA – Nella seduta fiume (durata quasi cinque ore) del Consiglio comunale, aperta agli interventi del pubblico, è apparsa chiara nella maggioranza degli interventi la contrarietà al progetto che vorrebbe localizzare un gassificatore sul territorio di Capua. Lo specchio di questa “Caporetto consiliare” del sindaco Antropoli e della sua maggioranza, sono state le contestazioni e i fischi destinati al primo cittadino, al suo vice Marco Ricci – intervenuto con una trattazione del problema assolutamente non suffragata da dati reali – e all’assessore all’ambiente della Provincia di Caserta, Maria Laura Mastellone. Oltre alla difesa del progetto fornita dal membro della Giunta zinziana – promotrice anche in campo professionale degli impianti di gassificazione -, le dichiarazioni di Antropoli e di Ricci sono state addirittura imbarazzanti per la pochezza delle argomentazioni usate in una bolgia fatta di sindaci, comitati, reti e tantissimi cittadini contrari alla localizzazione dell’impianto. Supportati soltanto da una decina di persone favorevoli alla costruzione della struttura.
La parte del leone, invece, l’ha fatta il consigliere comunale Giuseppe Chillemi (uno tra i cinque consiglieri firmatari della richiesta di convocazione del Consiglio), che ha attaccato pesantemente la maggioranza: “C’è stato uno sciacallaggio mediatico – ha detto l’esponente del Popolo della Libertà – che ha cercato di far passare chi si opponevano all’eventuale costruzione del gassificatore, nella migliore delle ipotesi, come un fiancheggiatore dei camorristi. Noi non siamo camorristi né fiancheggiatori dei camorristi. Qui c’è gente che è venuta per manifestare con civiltà la propria preoccupazione e non permetterò a nessuno di sminuire la loro protesta con il fango della camorra”. Sulla posizione sua e del partito che rappresenta, Chillemi è stato chiaro: ” Il Pdl di Capua è contrario all’impianto di gassificazione”.
Applauditissimo, al pari del consigliere Chillemi, i consiglieri Gucchiarato e Frattasi, e il professor Antonio Marfella. L’oncologo napoletano, dopo aver messo in guardia tutti sulla pericolosità del progetto, ha aggiunto: ”I gassificatori sono impianti bisex, possono bruciare sia rifiuti urbani che rifiuti industriali. Visto che la Campania è stata ed è inondata dai rifiuti tossici industriali del nord, chi ci assicura che i rifiuti che prima seppellivano sotto la terra, ora non finiranno nell’aria che respiriamo?”. Il fronte del dissenso si è arricchito degli interventi del sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro, del suo collega di Camigliano, Vincenzo Cenname, e del giornalista Salvatore Minieri, che hanno duramente attaccato la scelta di Antropoli. In particolare, il primo cittadino pignatarese ha ammonito: ”La mia Amministrazione comunale ha già votato una delibera di contrarietà alla localizzazione dell’impianto e vi assicuro che faremo di tutto per ostacolare questo scellerato progetto”.
Non poteva mancare l’importante apporto alla discussione fornito dei comitati. Dalla Rete Calena Beni Comuni, al Forum ambientale di Vitulazio, Marcianise e Santa Maria la Fossa fino ai comitati capuani ( “Extra Moenia” e “No Gassificatore”) e sammaritani contrari al gassificatore, tutti hanno portato all’attenzione pubblica la serie di motivazioni che dovrebbero dissuadere l’Amministrazione comunale a far costruire l’impianto – mettendo in palese difficoltà il primo cittadino Antropoli, che si è “trincerato” dietro il ristoro ambientale che dovrebbe portare una ventata di aria fresca per le casse comunali. Una motivazione questa che certo non ha rassicurato i cittadini capuani intervenuti nell’assise, a giudicare dal tenore dei loro interventi. La seduta si è conclusa a tarda serata con un lungo corteo dei comitati contrari al gassificatore che hanno sfilato per il corso di Capua, ripetendo quanto fatto prima dell’inizio dei lavori.
Davide De Stavola