PIGNATARO M. – Difendere il territorio e tutto l’agro caleno significa difenderlo dai continui attacchi di chi crede di poter speculare sulle nostre vite. Dagli impianti inquinanti, come la centrale a biomasse di Iavazzi sull’ex Pozzi, fino alle fabbriche che licenziano e tolgono reddito ai lavoratori, c’è un filo conduttore che unisce gli obiettivi di una certa imprenditoria che crede di poterci usare come animali addestrati a far fare loro profitti.
Tutto questo si inserisce nella malapolitica che concede 17 milioni di euro dalle casse dello stato a Iavazzi per la costruzione la centrale a biomasse e poi non investe un euro per salvare le attività produttive che danno lavoro a migliaia di persone.
A tutto questo l’Agro Caleno, e non solo, deve opporsi.
Chi lotta per questioni ambientali non può che mostrare vicinanza agli operai deli stabilimenti Nuroll di Pignataro Maggiore, che rischiano il licenziamento entro dicembre dopo la decisione di disinvestire dall’impianto casertano.Le nostre vite non sono in vendita, ne la salute, ne la stabilità, ne la dignità.
Per questo come Comitato popolare per l’Agro Caleno sabato 18 Ottobre saremo al fianco degli operai per lottare insieme a loro e invitiamo tutti a farlo, perché questa lotta è la lotta dei padri e delle madri che vivono di quei redditi, ma è anche la lotta dei figli che pretendono dignità per la propria vita e sviluppo per il territorio.
Sabato 18 ottobre scendiamo in piazza per la mobilitazione indetta degli operai Nuroll che partirà dalle ore 9.00 da Pignataro Maggiore.
Comitato per l’Agro Caleno: No Centrale a Biomasse