PIGNATARO M./SANTA MARIA C.V. – “La Baia, Castel Volturno e le sue acque oscure” è in concorso nell’ambito della kermesse nazionale Mitreo Film Festival. Il documentario, realizzato da Salvatore Minieri e Tony De Angelis nel 2013 è un viaggio di 60 minuti nelle aree meno conosciute del litorale Domitio ed è stato girato in presa diretta per testimoniare nella maniera più realistica lo stato di assoluto abbandono in cui versano le zone a ridosso di Villaggio Coppola. Proprio sulla cementificazione degli anni ’60, quella che distrusse uno degli ecosistemi più importanti del Tirreno, la testimonianza di Minieri e De Angelis ha puntato la narrazione in maniera cruda.
Palazzi, interi quartieri, persino zone golenali, sono state invase da un milione e mezzo di metri cubi di cemento, in quella che le organizzazioni mondiali per l’ambiente hanno definito “la più grande e selvaggia epopea dell’abusivismo occidentale”.
Ma, ne La Baia viene messo a fuoco anche il drammatico fenomeno dell’erosione di una delle spiagge più belle d’Europa.
In soli 4 decenni, infatti, il mare ha letteralmente percorso circa mezzo chilometro, riducendo a ruderi le case che si trovano a ridosso della fascia costiera.
Il litorale Domitio, compreso proprio tra Villaggio Coppola e il limite estremo di Pescopagano, viene narrato anche per le profonde crepe che si allungano tra i bianchi e la massiccia comunità africana presente sul territorio. Un capitolo, infatti, è stato girato in presa diretta durante gli scontri di Pescopagano, registratisi a luglio scorso.
“Era nato come documentario di semplice narrazione, come documento divulgativo di una storia ancora non del tutto conosciuta – ha detto l’autore, Salvatore Minieri – ritrovarci in concorso al Mitreo Film Festival, è una gioia indescrivibile. Non pensavamo di poter concorrere nell’ambito di una delle più importanti vetrine italiane, dedicate al cinema, alle sceneggiature e alla categoria dei documentari”.
C.S.