PIGNATARO MAGGIORE – Il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Napoli, Eduardo De Gregorio, ha depositato le motivazioni della sentenza con la quale il 20 febbraio 2012, nel processo con rito abbreviato, aveva assolto in primo grado l’ex consigliere provinciale ed ex sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, dalle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e omissione di atti d’ufficio con l’aggravante camorristica. Come è noto, Giorgio Magliocca era stato arrestato l’11 marzo2011 aseguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Napoli, Antonella Terzi, su richiesta dei pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia Giovanni Conzo, Liana Esposito, Alessandro Milita e Federico Cafiero de Raho.
Nel processo davanti al Gup si erano costituiti parti civili contro Giorgio Magliocca il Comune di Pignataro Maggiore, a seguito di apposita delibera di Giunta comunale, incaricando l’avvocato Pasquale Iovino, e con azione popolare il giornalista Enzo Palmesano in rappresentanza della Provincia di Caserta, che era rimasta inerte, con l’avvocato Cesare Amodio.
Ora i riflettori sono puntati sui magistrati della Direzione distrettuale antimafia che potrebbero presentare appello avverso la sentenza di assoluzione. Come si ricorderà, appena dopo la lettura del dispositivo, il giornalista Enzo Palmesano dichiarò che, pur rispettandola, non condivideva la sentenza di assoluzione e che – a suo giudizio – c’erano tutti gli elementi perché la decisione potesse essere ribaltata in secondo
grado. Sicuramente, tramite il suo avvocato, Palmesano depositerà alla Direzione distrettuale antimafia una memoria – in nome e per conto della Provincia di Caserta – per chiedere ai pubblici ministeri di presentare appello. Enzo Palmesano ha più volte confermato, pubblicamente, la sua determinazione.
Rosa Parchi
Rassegna Stampa
Estratto da http://pignataronews.myblog.it/
A cura di Davide De Stavola