PIGNATARO M./VITULAZIO– Pubblichiamo a beneficio dei nostri pochi ma affezionati lettori il dispositivo della sentenza emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua il 28 novembre 2014, facendo seguito all’articolo del 29 novembre 2014 recante il titolo: “IL TRIBUNALE CONFERMA: FU IL CAPOMAFIA VINCENZO LUBRANO A VOLERE LA CACCIATA DEL GIORNALISTA “SCOMODO” ENZO PALMESANO DAL “CORRIERE DI CASERTA” – CONDANNATO PER VIOLENZA PRIVATA CON L’AGGRAVANTE CAMORRISTICA FRANCESCO CASCELLA, NIPOTE ACQUISITO DEL POTENTE E SANGUINARIO BOSS – DISPOSTA LA TRASMISSIONE ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DELLA INCREDIBILE TESTIMONIANZA DELL’EX DIRETTORE DEL QUOTIDIANO LOCALE GIANLUIGI GUARINO”.
Nello stesso dispositivo – oltre a quella di Francesco Cascella – è contenuta anche la condanna di un altro soggetto, Angelo Raffaele Palma, imprenditore camorrista di Vitulazio, ma per vicende di camorra del tutto diverse da quelle del nipote acquisito del defunto capomafia Vincenzo Lubrano. Come è noto, Francesco Cascella fu l’ambasciatore del messaggio di “don” Vincenzo Lubrano all’allora direttore del “Corriere di Caserta”, Gianluigi Guarino: “Bisogna cacciare Enzo Palmesano”. E la volontà del potente e sanguinario boss fu prontamente esaudita.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it