La scorsa notte è venuto a mancare il cantautore Mango, vittima di un malore durante un concerto. Questa è una notizia. Mango è morto, durante un concerto. Possa riposare in pace. Possa riposare in pace anche se le ultime immagini che ricorderemo di lui sono quelle del suo malore sul palco. Certo, era quasi ovvio che qualcuno, viste le circostanze della sua morte, avesse a disposizione delle immagini dell’accaduto. Però, non condivido che ad alcune grandi testate giornalistiche (o presunte tali) sia venuto in mente di pubblicare il video online e metterlo a disposizione del pubblico. Cosa aggiungono al dolore, alla notizia, le immagini di un uomo che sta morendo? Ok la notizia, quindi l’informazione. Ma era necessario pubblicare il video? Mi chiedo il perchè della spettacolarizzazione della morte. E mi chiedodove sia l’umanità in chi mostra queste cose. Oggi, nell’era dei siti internet e dei social network, il giornalismo di carta e quello online devono necessariamente trovare nuove forme di narrazione che si adattino al tempo e ai mezzi. Responsabilità dei media è anche questa.
a cura di Andrea De Luca