NAPOLI – Dieci anni di norme penali contro maltrattamenti e uccisioni di animali finiranno nel cestino, ci dice Giuseppe Solla Presidente Regionale di Fare Verde Campania onlus, se sarà approvato lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto”. Infatti tali reati rientrano nel limite massimo dei cinque anni di reclusione per i quali, secondo il decreto, scatterebbe la non punibilità. La riforma del Codice penale sugli animali, ottenuta nel 2004 con la Legge 189 – con sanzioni irrigidite nel 2010 con la Legge 201, continua Solla, pur se parziale ha rappresentato una pietra miliare nel riconoscimento della tutela degli animali nel nostro ordinamento giuridico, ponendo l’Italia un passo avanti rispetto a molti altri Paesi europei. L’operato delle guardie zoofile, conclude Solla, uno dei principali strumenti di prevenzione e repressione dei reati contro gli animali, verrà seriamente compromesso a causa della non certezza della pena, che in ogni caso si ridurrebbe comunque solo ad una sanzione pecuniaria; è giusto rendere più rapidi i procedimenti giudiziari, ma non lasciando impuniti penalmente gli autori di reati gravi.
C.S.