Scandalo depuratori: scontro tra Pd e Fd’I dopo le dichiarazioni del segretario Pier Nicola Palumbo

Scandalo depuratori: scontro tra Pd e Fd’I dopo le dichiarazioni del segretario Pier Nicola Palumbo

PIGNATARO M. – Il clima politico a Pignataro Maggiore stenta a trovare momenti di distinzione ormai da anni e così, anche uno stato personale sui social network, rischia di trasformarsi in una questione politica rilevante. In queste ore l’ormai ex vicesindaco Pier Nicola Palumbo, dalla sua pagina facebook, ha commentato ironicamente l’inchiesta sul malfunzionamento dei depuratori, aperta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e che vede coinvolto anche l’ex sindaco Giorgio Magliocca (leggi qui).

Ecco che cosa ha scritto il segretario del locale circolo del Partito Democratico:  “C’è una ragione se in questa faccenda il comune di Pignataro è coinvolto solo per la gestione della passata amministrazione, a differenza di altri comuni caleni dove si ipotizzano responsabilità anche nei confronti di Sindaci eletti da pochi mesi. Magari qualche giornalista un giorno sarà in grado di svelare il “mistero”…. Intanto mi faccio un’idea “precisa” dei fatti leggendo il campione, il non plus ultra dell’informazione cartacea locale Cronache di Caserta che attira la mia attenzione ad ogni caffè che prendo buono cà ‘o sann fa…. e po’ na’ tazzulella e cafè acconcia a vocca a chi nun po’ sapè… na’ tazzulella e cafè ca sigaretta a copp pe nun verè…”.

Nel giro di poche ore, i responsabili locali di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, partito di cui in paese è leader proprio l’ex Consigliere provinciale Magliocca, hanno risposto piccati con il seguente comunicato stampa:

Siamo costretti ad intervenire sulla nota vicenda della gestione del depuratore, per la quale alcuni sindaci della Provincia di Caserta risultano essere indagati, tra questi anche l’ex primo cittadino Magliocca, per rispondere all’ennesimo slancio giustizialista dell’ex vice-sindaco Pier Nicola Palumbo, segretario del “dismesso” Pd di Pignataro Maggiore. 

In particolare, ci premono alcune precisazioni. 

In primis va ricordato che la vicenda nasce, ecco la rrisposta alla domanda di Palumbo, a causa dell’ennesima querela di Raimondo Cuccaro che già ai tempi dell’opposizione dimodtrava di intendere la politica in strano modo. Fatto di cattiveria e di attacchi personali. 

Poi. Va precisato che la querela in questione fu inviata a più organi di polizia determinando in questo modo più indagini parallele aventi tutte gli stessi fatti.

Tre. Tali fatti sono già stati vagliati da un Tribunale che per un primo procedimento ha assolto Magliocca con la più ampia formula “perché il fatto non sussiste”. In un altro lo ha prosciolto in base al principio del ne bis in idem. 

Stessa sorte, quindi, toccherà al procedimento a cui fa riferimento Palumbo perché parliamo degli stessi fatti relativi all’assoluzione piena. 

Ultima osservazione. Nella sentenza di assoluzione si fa riferimento al fatto che con l’amministrazione Magliocca la gestione del depuratore è stata perfetta e finalmente legale perché autorizzata dalla Provincia di Caserta a differenza di quanto accadeva negli anni prima del 2002 quando la struttura procedeva in by pass. 

Al goffo Palumbo facciamo poi osservare che la Procura ha individuato un’ipotesi di reato del settembre 2011 quando sindaco non era Magliocca na il suo Cuccaro. 

Al Palumbo perciò suggeriamo. A volte bisognerebbe essere più cauti e godersi di più i risultati ottenuti grazie ai giochi di potere della politica. 

FdI-An Pignataro Maggiore

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