Furto di reperti storici e archeologici: le forze dell’ordine arrestano 18 persone e recuperano ben 1500 reperti. La banda agiva su commissioni da Spagna e Usa (Video)

Furto di reperti storici e archeologici: le forze dell’ordine arrestano 18 persone e recuperano ben 1500 reperti. La banda agiva su commissioni da Spagna e Usa (Video)

CALVI R. – Le forze dell’ordine mettono a segno uno dei più grandi recuperi di reperti storici rubati. Questa mattina, i militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli e della Compagnia Carabinieri di Capua, in collaborazione con i Comandi Provinciali dei carabinieri di Caserta. Napoli, Frosinone e Latina e con il VII Elinucleo Carabinieri di Pontecagnano, a conclusione dell’indagine denominata “Dedalo”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e avviata nel 2011, hanno dato esecuzione – nelle province di Caserta, Napoli, Frosinone e Latina – all’ordinanza cautelare emessa dal GlP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, per diciotto persone (a tre delle quali è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere, mentre alle altre quindici quella degli arresti domiciliari). Il provvedimento è stato emesso dal GIP Nicoletta Campanaro, mentre, le indagini, sono state condotte dalla Stazione di Calvi Risorta (Mar. A. Petrosino Massimo) dipendente dalla Compagnia di Capua ( Cap. De Risi Giovanni), unitamente al personale del TPC di Napoli, sono state coordinate dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Dott.ssa Raffaella Capasso e dal Sostituto Procuratore Federica D’Amodio.

Tre degli indagati – quelli condotti in carcere – sono stati ritenuti promotori e gli altri sedici agli arresti domiciliari – partecipi di un’associazione per delinquere finalizzata alla ricerca illecita, attraverso scavi clandestini, all’impossessamento e alla ricettazione di reperti archeologici. L’indagine era stata avviata dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli e dalla Stazione Carabinieri di Calvi Risorta nell’estate del2011, inquanto in quel periodo si era registrato un notevole incremento degli scavi illeciti nel territorio di Calvi Risorta (la c.d. Antica Cales).

I sopralluoghi condotti sulle aree interessate dai fenomeni avevano evidenziato un quadro allarmante di recrudescenza dei reati tipici di questo particolare settore. Parallelamente, si era percepito, da parte degli investigatori, una ripresa del mercato illegale di reperti archeologici, dopo un periodo di relativa stasi dovuta anche ai numerosi arresti eseguiti nello stesso anno dal Comando Tutela Patrimonio Culturale, a conclusione dell’indagine Ro.Vi.Na. (a suo tempo anch’essa coordinata da questo Ufficio). I militari del Nucleo specializzato campano e della Stazione di Calvi Risorta, diretti dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere hanno quindi dato origine a una vasta, complessa e faticosa indagine basata su una lunga e paziente attività di intercettazioni telefoniche e ambientali e su una corposa attività di pedinamento degli indagati e di osservazione “sul campo”, anche attraverso sofisticate tecnologie (telecamere a infrarossi e apparecchiature satellitari).

Nel corso delle indagini da un lato è risultato ben presto chiaro che l’approvvigionamento dei materiali archeologici da parte dei c.d. “tombaroli” non avveniva esclusivamente nell’area dell’Antica Cales, bensì in tutti i più importanti siti di giacimenti archeologici della Campania, come Pompei, Paestum e Pozzuoli, dall’altro si è ricavato dall’importanza e dal valore economico dei “pezzi” sottratti che vi fosse una committenza molto “qualificata”, anche estera, circostanza quest’ultima verificata effettivamente dalle emergenze delle indagini.

Il quadro probatorio raccolto ha permesso di delineare l’organigramma dell’associazione per delinquere. nonché di chiarire le singole condotte dei

partecipanti. Oltre ai tombaroli, per la maggior parte provenienti da Mondragone, sono stati individuati i principali ricettatori di riferimento (di cui sono state documentate le modalità di procacciamento e di vendita ad acquirenti italiani e stranieri), e individuati anche i metodi di esportazione illecita, soprattutto verso la Spagna e gli Stati Uniti.

Sono stati inoltre identificati altri sodali, taluni incensurati, con compiti accessori quali ad esempio il restauro dei reperti più importanti e il trasporto verso le destinazioni estere. Ulteriori inconfutabili conferme sono venute dalle perquisizioni effettuate nel corso delle indagini: i vari interventi dei militari hanno consentito di recuperare oltre millecinquecento reperti archeologici. di diversa natura e datazione, ma anche numerosi reperti contraffatti, oltre ad attrezzatura (metal detectors e spilloni) utilizzata dai “tombaroli” nel corso degli scavi, il tutto per un valore complessivo di oltre 2.500.000 euro.

“E’ il caso di evidenziare – scrivono i giudici – che nel corso di una perquisizione effettuata a Pompei, nell’area della c.d. Civita Giuliana, adiacente agli scavi è stato rinvenuto nel giardino di un’abitazione, uno scavo clandestino molto recente attraverso il quale era stato intercettato (e depredato) un ambiente di villa romana, le cui superfici affrescate (poi recuperate) risultavano essere state già in larga parte sottratte.

Oltre al valore puramente venale, le consulenze tecniche sui beni sequestrati hanno evidenziato una grandissima rilevanza dal punto di vista archeologico e artistico di molti dei reperti ritrovati, sia per la loro qualità artistica, sia per l’unicità delle decorazioni e il pregio dei materiali. Tra questi spiccano: un cratere a campana di grandi dimensioni del lV-II secolo a.C., un’anfora della Magna Grecia con coperchio e un’anfora a due anse verticali, tutti attribuiti al pittore pestano Assteas; quattro pannelli affrescati in stile pompeiano, provenienti dallo scavo rinvenuto a Pompei e sopra indicato”.

Di seguito le persone sottoposte a custodia cautelare. Custodia cautelare in carcere: Verrengia Rocco nato a Napoli il 9/7/1958; Valente Angelo nato a Villaricca (NA) il 2/7/1983; D’Aniello Benedetto nato a Sant’Antonio Abate (NA) il 8/5/1948. Arresti domiciliari: Verrengia Carmelo nato a Capua (CE) il 25/07/1975; Langione Luigi nato a Mondragone (CE) il 13/04/1960; Langione Pasquale nato a Mondragone (CE) il 11/05/1952; Bifulco Michele nato a Napoli il 03/12/1966; Piglialarmi Egidio nato a Mondragone (CE) il 08/09/ 1965; Falconetti Vittorio nato a Mondragone (CE) il 07/01/1965; Sorrento Michele nato a Capaccio (SA) il 13/02/1950; Messina Michele nato a Castellamare di Stabia (NA) il 16/06/1953; Izzo Raffaele nato a Castellamare di Stabia (NA) il 03/01/1981; Balzano Rosa nata a Terzigno (NA) il 27/05/1951; Papa Tommaso nato a Mondragone (CE) il 22/1 1/1964; Simeone Simone nato Formia (LT) il 22/09/ 1974; Mastrobattista Angelo nato a Sabaudia (LT) il 23/08/1965; Castaldo Sergio nato a Napoli il 22/03/ 1954; Savarese Candido Augusto, nato a Napoli il 12/11/1941.

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