CALVI R. – Nei mesi scorsi abbiamo documentato con foto e inchieste dal basso la grave situazione in cui versa l’area ex-Pozzi, in particolare la zona dove si trova il terreno di proprietà dell’imprenditore Iavazzi.
In questi giorni è stato pubblicato il resoconto dell’audizione svoltasi in Regione l’11 dicembre scorso, dove la dottoressa Amalia Vigliano dell’ASL CE/2 di Capua, nell’esprimere contrarietà al progetto della centrale a biomasse, afferma: “Sono in corso le indagini da parte del Corpo Forestale, abbiamo partecipato per le competenze sanitarie, sono stati effettuati anche dei campioni di alimenti nelle zone limitrofe all’area ex Pozzi, uno dei tre campioni di olive presenti sul territorio ha presentato un livello di PCB (diossina) superiore alla norma. Credo che non ci sia niente altro da aggiungere, cerchiamo di sanare quel territorio e di non aggravare, ancora di più, queste criticità che oggettivamente esistono.”
Le affermazioni della dottoressa Vigliano, ci allarmano tantissimo, visto che nell’area Ex-Pozzi è stato rinvenuto di tutto, dalle buche sono emerse polveri e rifiuti. In alcune di esse la terra aveva letteralmente cambiato colore, diventando verde o rossa, da altre invece sono usciti rifiuti plastici e edili, misti a rifiuti industriali e amianto. Tutto a poco meno di dieci centimetri dal suolo e poche decine di metri da coltivazione e pascoli i cui prodotti finiscono sulle nostre tavole, proprio su quei terreni dove l’imprenditore Iavazzi sogna di costruire una centrale a biomasse con i 17 milioni concessi dal Ministero per lo Sviluppo Economico.
Per quanto sopra citato, chiediamo di conoscere i risultati delle analisi effettuate su tutti i campioni prelevati nell’area Ex-Pozzi, sia quelli destinati ad uso alimentare che delle polveri e dei rifiuti.
La popolazione calena deve conoscere la reale condizione ambientale in cui versa l’area Ex-Pozzi e ed il suo impatto sulla vita delle comunità limitrofe, ribadiamo con forza che la volontà popolare si è s espressa nella direzione di una contrarietà sempre più determinata e che la nostra lotta andrà avanti ad oltranza, fin quando il progetto della centrale a biomasse non sarà definitivamente cancellato da ogni agenda politica. È un risultato sul quale non accetteremo mediazioni né ora, né mai.
comunicato stampa del 03 febbraio 2015
Comitato per l’Agro Caleno: NO Centrale a Biomasse