PIGNATARO M. – Dopo più di duemila anni dovrebbe essere chiaro che la Chiesa tra le mura sacre osserva la legge di dio, ma negli affari bada soltanto alle leggi del mercato. Lo sa bene il Comune di Pignataro Maggiore, il quale ha dovuto sborsare più di quanto aveva stabilito, al fine di assicurarsi i terreni utili per l’ampliamento del cimitero comunale – previsto dalla delibera numero 122 del 20.11.2012 per una cifra di 1.150.000 euro finanziati dagli acquirenti dei nuovi loculi.
Con decreto dirigenziale numero 3 del 2 aprile 2013, l’Ente di Palazzo Scorpio aveva espropriato un’area di 2700 mq per la realizzazione dell’opera pubblica. I terreni erano di proprietà dell’Istituto Diocesano per Il Sostentamento del Clero di Capua, il quale non ha accettato l’indennità espropriativa proposta dal Comune. Riteneva, infatti, troppo esigua la cifra di 20.827,93 euro e ha chiesto il procedimento per la determinazione definitiva dell’indennità espropriativa ad opera di tre tecnici, due di parte e uno individuato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
All’ingegnere Massimo Sapio (nominato dall’Istituto religioso) e al collega Nicola De Rosa (coprogettista dell’opera e ormai insostituibile “consulente esterno” dell’Utc di Pignataro Maggiore), si è unito l’ingegnere Agostino D’Angelo, nella veste di terzo tecnico del suddetto collegio.
La terna ha stabilito che il Comune avrebbe dovuto corrispondere 25.650 euro per l’esproprio, quasi cinquemila euro in più rispetto a quanto precedentemente stabilito dall’Ufficio tecnico di via Municipio. L’Ente, inoltre, ha dovuto anche sostenere le spese per la nomina dei tecnici della terna arbitrale. Così, con la determinazione numero 42 del 17 febbraio scorso, il responsabile del locale Utc, Antonio Manzella, ha dovuto prevedere il pagamento di ulteriori tremila euro destinati all’ingegnere D’Angelo.
Red.