NAPOLI – Ecco il calendario delle rappresentazioni teatrali in Campania di questa settimana:
Teatro Verdi di Salerno
Info 089662141
Da giovedì 5 a domenica 8 marzo
feriali ore 21,00 – festivi ore 18,30
BaGS Entertainment
presenta
Christian De Sica in
Cinecittà
uno spettacolo scritto da Christian De Sica, Riccardo Cassini, Marco Mattolini, Giampiero Solari
con
Ernesta Argira, Daniele Antonini e Alessio Schiavo
corpo di ballo
Roberto Carrozzino, Roberto D’Urso, Deborah Esposito,
Dalila Frassanito, Veronica Lepri, Tommaso Petrolo
disegno luci di Marcello Iazzetti,
regia video di Cristina Redini
scenografie di Patrizia Bocconi,
costumi di Ester Marcovecchio
musiche dal vivo dell’orchestra diretta dal maestro Marco Tiso
pianoforte Riccardo Biseo
coreografie di Franco Miseria
regia di Giampiero Solari
Come si chiamano gli studi cinematografici in Francia? E in Inghilterra? E in Germania? Se escludiamo gli addetti ai lavori e i diretti interessati, nessuno lo sa. Oltre ad “Hollywood”, l’unico altro termine conosciuto universalmente è “Cinecittà”.
Cinecittà: una parola che riporta ad un mondo fantastico, ad un secolo di storia del cinema scritta da artisti geniali, ma costruita anche sul lavoro di migliaia di comparse, di eccellenti maestranze. Una favola accompagnata da musiche indimenticabili, da parole e canzoni che fanno parte del nostro quotidiano. Una storia che appartiene alla cultura italiana ma che ha ispirato tutto il cinema internazionale.
Il rapporto fra Cinecittà e Christian De Sica è profondo già da prima della sua nascita grazie al padre Vittorio e alla madre Maria Mercader. Christian cresce a Cinecittà prima da adolescente accompagnando il padre, poi con i primi piccoli ruoli per approdare agli Studi da attore affermato.
Christian De Sica ha attraversato in maniera trasversale la Città del Cinema: da bambino ha visto girare per casa i mostri sacri del nostro cinema prima e quelli dell’epopea dei kolossal di Hollywood sul Tevere poi. E’ cresciuto con Rossellini e i suoi figli e ha sposato la sorella di Carlo Verdone. Nella sua vita professionale ha partecipato a decine di film da protagonista, raccogliendo, nella quasi totalità, grandissimo successo. Christian De Sica è non solo attore, ma autore, sceneggiatore, regista.
Chi meglio di lui, allora, per raccontare la storia di Cinecittà, in uno spettacolo elegante e sorprendente che va da Mussolini al neorealismo, dal cinepanettone a Santoro e alla De Filippi?
Irresistibili racconti di vita vissuta, monologhi poetici sulle figure nascoste che rimangono sempre dietro le quinte, divertenti gag su provini, sugli attori smemorati, sul doppiaggio improvvisato, ma anche canzoni evergreen enfatizzate dalle abili doti del Christian crooner ed entertainer. Con Christian sul palco una compagnia completa, un corpo di ballo e un’orchestra di molti elementi.
Christian De Sica vi apre i cancelli di Cinecittà e vi fa entrare contemporaneamente in due mondi magici: il cinema e il teatro.
Teatro Ricciardi di Capua
Info 0823963874
Giovedì 5 marzo ore 21.00
Teatro Auditorium Tommasiello di Teano
info 0823885096 – 3333782429
Venerdì 6 marzo ore 20.45
Teatro Minerva di Boscoreale
info 3664512310
Sabato 7 marzo ore 20.30
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
presenta
Eduardo Tartaglia e Veronica Mazza in
Questo bimbo a chi lo do?
una commedia scritta e diretta da Eduardo Tartaglia
con
Giuseppe Miale Di Mauro, Helene Nardini, Giuseppe Gaudino
e con la partecipazione di Stefano Sarcinelli
scene Luigi Ferrigno
costumi Annalisa Giacci
musiche Giovanni Maria Lori
Ai miei figli Amalia e Marco. Questi bimbi sono i miei!
A Veronica mia moglie. Questi bimbi ha fatto lei!
E. T.
Questo bimbo a chi lo do? è una commedia moderna, che provoca risate trattando argomenti serissimi, scritta e diretta con l’ inconfondibile stile di Eduardo Tartaglia: semplice, genuino ed esilarante.
Si parla di utero in affitto, maternità surrogata acquistata a caro prezzo da una coppia di vip, al fine di salvare la carriera di lei all’interno dello show business destando nuovi interessi e pettegolezzi.
Per non pagare i “prezzi estetici” di una gravidanza sarà Margherita (Veronica Mazza), moglie di Tommaso (Eduardo Tartaglia), a portare in grembo un figlio che la commedia non svelerà mai di chi essere realmente. Tommaso e Margherita hanno bisogno di denaro, magari per poi crescersi un figlio davvero tutto loro, ed accettano dopo qualche indecisione.
Ma questa scelta scatenerà imprevedibili reazioni emotive e tumulti psicologici e sentimentali in tutte e due le coppie, scosse ad un certo punto da paure e incertezze.
La vicenda narrata pare fare il verso alla goffaggine di tanti personaggi delle cronache recenti, inadeguati sia dal punto di vista morale che materiale. Si ride della difficoltà e del disagio dinnanzi a un problema che occorre risolvere e dell’affanno che provoca questa inadeguatezza.
Ma la coppia protagonista, vittima solo in apparenza di un’epoca becera, conserva quella base di valori che la condurrà a fare la scelta giusta al momento giusto.
Irena è la classica esponente di quella nuova categoria sociale di giovani donne che, sulla loro avvenenza, hanno addirittura costruito una nuova “professionalità”: fatta di ospitate televisive, di copertine di giornali, di presenze impalpabili (eppure imprescindibili…) in ogni talk show che, aldilà dei contenuti, ambisca ad un sicuro risultato in termini di ascolto.
In omaggio al più frusto degli stereotipi contemporanei, ella ha per marito Tommaso, ex calciatore di buon livello, che adesso però annaspa in una disastrosa carriera di allenatore. Improvvisamente anche la carriera di Irena entra in crisi: la spietata legge dello show business reclama volti nuovi, nuovi personaggi, nuove storie da offrire in pasto ad una platea sempre più incline a consumare tutto e subito. Come rimediare a questa pericolosissima deriva verso l’anonimato, verso quel letale cono d’ombra che sembra ormai inevitabile? Forse una speranza c’è: un figlio”! L’immagine sempre “vincente” della maternità, la tenerezza irresistibile di un simile evento, pare davvero l’ultima carta da giocarsi: il pubblico, si sa, adora le neo mamme…. Ma come conciliare poi, i rischi delle smagliature, dell’inevitabile soprappeso e di tutti gli altri prezzi “estetici” da pagare di una gestazione? Semplice: basta trovare “un utero in affitto”!….
E chi se non Margherita, così bisognosa di denaro e così ammaliata dal miraggio di potersi rendere utile ad un suo mito, potrebbe offrirsi per questa (in Italia vietatissima!…) esperienza di maternità surrogata? Tanto più che il di lei marito, Faustino, non dovrebbe con la sua incapacità di opporsi, rappresentare un ostacolo…
Ma quali reazioni emotive, poi, quali tumulti psicologici e soprattutto sentimentali la nuova situazione potrà mai sortire nell’animo di tutti i protagonisti della vicenda? Quali e quanti dubbi, ripensamenti, paure, incertezze, una circostanza così estrema saprà mai scatenare nel cuore dei quattro (!) sedicenti e anomali genitori?
“Si è sempre figli di qualcuno” (Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais)
Teatro Roma di Portici
info 081472662
Giovedì 5 marzo ore 21.00
Teatro Gelsomino di Afragola
info 08185222901
Venerdì 6 marzo ore 20.45
Teatro Sannazaro e Prospet
presentano
Benedetto Casillo in
Miseria e nobiltà
tre atti di Eduardo Scarpetta
adattamento e regia Benedetto Casillo
con (in o.a.)
Matteo Salsano, Pasquale – Benedetto Casillo, Felice
Marco Lanzuise, Cliente – Maria Del Monte, Concetta
Manila Aiello, Pupella – Patrizia Capuano, Luisella
Luciano Piccolo, Gioacchino Castiello – Ettore Massa, Luigino Bellezza Mia
Davide Iengo, Peppeniello – Luca Gallone, Eugenio Favetti
Gennaro Morrone, Gaetano Semmolone – Giuseppe Fiscariello, Biase
Angelo Murano, Marchese Ottavio Favetti – Enza Barra, Gemma
Ingrid Sansone, Bettina – Marco Lanzuise, Vicienzo
costumi Isa Di Lena, scene Esseventi s.r.l., assistente alla regia Enza Barra
La commedia ha come protagonista Felice Scioscammocca, celebre maschera di Eduardo Scarpetta, e la trama gira attorno all’amore del giovane nobile Eugenio per Gemma, figlia di Gaetano,un cuoco arricchito. Il ragazzo è però ostacolato dal padre, il marchese Favetti, che è contro il matrimonio del figlio, per il fatto che Gemma è la figlia di un cuoco. Eugenio si rivolge quindi allo scrivano Felice per trovare una soluzione.
Felice e Pasquale, un altro spiantato, assieme alle rispettive famiglie, s’introdurranno a casa del cuoco, fingendosi i parenti nobili di Eugenio. La situazione s’ingarbuglia, poiché anche il vero Marchese Favetti è innamorato della ragazza, al punto di frequentarne la casa sotto le mentite spoglie di Don Bebè.
Il figlio, scopertolo e minacciatolo di rivelare la verità, lo costringerà a dare il suo consenso per le nozze. I colpi di scena sono incalzanti, e danno vita a una serie di esilaranti equivoci, alla fine dei quali, ovviamente, l’amore trionferà.
Cavallo di battaglia dei più grandi attori napoletani (e non) del secolo scorso, oggi è un beniamino del pubblico, Benedetto Casillo, a cimentarsi con questo capolavoro scarpettiano, che ebbe in Toto un grande protagonista nell’omonimo film.
Teatro Carlo Gesualdo di Avellino
info 0825771620
Venerdì 6, ore 21.00, Sabato 7, ore 16.30 e ore 21.00, e domenica 1 marzo, ore 18.30
Slava’s Snowshow
creato e messo in scena da Slava
con Artem Zhimo, Onofrio Colucci
Vanya Polunin, Yury Musatov, Aelita West
Alexandre Frish, Guido Nardin
scenografia Viktor Plotkinov, Slava Polunin
design costumi Slava Polunin
suono Roman Dubinnikow, Slava Polunin
regia Viktor Kramer e Slava Polunin
Slava’s Snowshow è lo spettacolo fra i più applauditi e amati degli ultimi anni nei più prestigiosi teatri: dal 2004 è attrazione fissa off-Broadway ed alcuni dei suoi numeri sono stati inglobati dal Cirque du Soleil. Il suo geniale ed eccentrico ideatore, il russo SLAVA, pluripremiato (ha meritato l’Olivier e il Time Out Award a Londra, il Drama Desk a New York, lo Stanislavskij a Mosca e il Festival Critics Award a Edimburgo) e considerato “il miglior clown del mondo”, afferma di amare «un teatro che nasce dai sogni e dalle fiabe; un teatro ricco di speranze e sogni, di desideri e di nostalgie, di mancanze e disillusioni.
Un teatro che sfugge a qualsiasi definizione, all’interpretazione unica delle sue azioni e da qualsiasi tentativo di limitazione della sua libertà».
Lo Slava’s Snowshow è proprio così: libero, lirico, ironico, fantasioso, divertentissimo e tenero, talvolta venato di malinconia. Raccoglie i numeri più belli e famosi del repertorio di SLAVA, che per la sua arte si ispira a maestri come Leonid Engibarov, clown triste, o al raffinato Marcel Marceau, o alla delicata comicità di Charlie Chaplin.
Il risultato è una serata di teatro che è limitante definire semplicemente “spettacolo”: per il pubblico è un’esperienza incredibile e inattesa, che lascia gli adulti pervasi di spirito bambino, che induce spettatori piccoli e grandi a divertirsi nella neve e a giocare assieme con i giganteschi palloni che invadono il teatro nel gran finale: e mai nessuno, alla fine, ha voglia di lasciare la sala. Lo spettacolo è una sequenza di sorprendenti magie.
Una nevicata di carta che infuria su tutta la sala, enormi, leggerissimi e colorati palloni che planano sulla platea, cinque clown che danno gas a una rappresentazione poetica e candida, dispettosa e imprevedibile, gioiosa e atletica, in bilico tra happening e circo.
Ma prima di questo coup de theatre, sono molti i sortilegi e le ironie che i clown regalano alla platea, invadendola talvolta, per fare qualche dispetto esilarante.
Teatro Magic Vision di Casalnuovo
Info 0818030270, 3292180679
Venerdì 6 marzo ore 20.45
ENFI Produzione presenta
Carlo Buccirosso in
Una famiglia quasi perfetta!
scritto e diretto da Carlo Buccirosso
con
Rosalia Porcaro
Gino Monteleone, Davide Marotta, Tilde De Spirito
Peppe Miale, Fiorella Zullo, Giordano Bassetti
In una piacevole e tranquilla villetta residenziale, una pacifica famigliola, lui affermato psicologo, lei insoddisfatta casalinga, sembrano vivere in apparente armonia assieme al loro figlioletto, adottato sin dall’età di sei anni, e che ora appare come il loro principale punto di riferimento, fin quando un giorno, un inaspettato evento arriverà a turbare la pace della loro esistenza: il padre naturale dell’amato e coccolato pargolo, che piomba nel tepore delle mura della casa a recriminare la paternità di suo figlio!
Sembra una normale vicenda legata alle difficoltà che l’adozione di un figlio a volte può arrecare, ma il disordine legislativo, la mancanza di una quotidiana tutela del cittadino, unite alla presunzione di convenienza che ormai regna nel nostro “bel paese”, e cioè che tutti siamo colpevoli di tutto, salvo prova contraria, porteranno gli eventi sul precipizio di una normale tragedia quotidiana, cui la nostra spietata battaglia esistenziale ci ha ormai tristemente abituati.
Contenuti importanti, dunque, quelli raccontati da Buccirosso, che per primo medita sull’attualità e su come i disastri familiari in effetti si consumino in poche ore, passando dalla quiete alla tragedia in modo così improvviso che difficilmente si ha il tempo di intervenire.
Teatro Delle Rose, Piano Di Sorrento
info 0818786165
Sabato 7, ore 21.00, e domenica 8 marzo, ore 18.30
Teatro delle Rose e Compagnia Il Segno
presentano
I Miserabili
Tante storie, la tua storia
Opera Musical
Adattamento e Regia: Gennaro Boiano
musiche composte Claude Michel Schönberg
testi in francese Alain Boublil
paroliere Herbert Kretzmer
arrangiamenti e orchestrazioni Luigi Di Guida
coro Laus Deo
direttore musicale Marianna Russo
direzione Tecnica, scene e disegno luci-audio Antonio Mirone
con
Mario Renato (Jean Valjean)
Giulio Iaccarino (Javert)
Miriam Somma (Fantine)
Tonino Paola (Thenardier)
Celeste Raimo (Mme Thenardier)
Tiziana Acanfora (Eponine)
Chiara Imperato (Cosette)
Agostino Pocobelli (Enjolras)
Adriano Criscuolo (Marius)
Tratto dal celebre romanzo di Victor Hugo. Siamo nella Francia della prima metà dell’Ottocento. Protagonista della storia è Jean Valjean, appena uscito di prigione in cerca di redenzione. Sotto falso nome, diventa un fortunato imprenditore e sindaco di una città della provincia francese. Perseguitato dall’ispettore Javert, è costretto a fuggire nuovamente, portando con sé la piccola orfana Cosette, che alleva come una figlia tra mille peripezie.
La trama prende forma dall’incontro umano di vari protagonisti le cui storie rappresentano in un modo simbolico l’umanità che, a seconda degli eventi e delle possibilità sceglie e subisce il proprio destino.
Accattivante e maestoso questo lavoro teatrale vi rapirà gli occhi e l’immaginazione trasportandovi nei drammi e nelle passioni degli attori e dei cantanti che lo rendono vivo il tutto immerso nello sfondo storico della Francia dell’epoca.